Il caso Mancini non rimarrà solo un episodio di campo. La procura della Federcalcio apre un’indagine sul post derby e l’episodio di Gianluca Mancini, che per festeggiare la vittoria della Roma ha sventolato una bandiera anti Lazio (biancoceleste con un topo). La procura, che sta indagando anche sui cori razzisti rivolti a Lukaku e Abraham da parte dei tifosi laziali, ha già acquisito i video dell’episodio e l’accusa è quella di violazione dell’articolo 4 del codice di giustizia sportiva che riguarda lealtà, correttezza e probità.
L’episodio è avvenuto nell’immediato post partita del derby, vinto dalla Roma contro la Lazio proprio grazie a una rete del numero 23 giallorosso nel primo tempo. Mancini, corso sotto la Curva Sud per festeggiare, aveva preso una bandiera biancoceleste con un ratto al centro, sventolandola per qualche secondo per poi ripassarla al legittimo proprietario. Immediate le scuse del calciatore che, dopo la partita, aveva cercato di smorzare i toni sottolineando il suo gesto non fosse volto ad «offendere nessuno, ho esultato con i miei tifosi e un po’ di goliardia ci può stare. Ho preso la prima bandiera che mi hanno dato, però sono cose che finiscono nei festeggiamenti senza mancare di rispetto a nessuno. Chiedo scusa ma ero molto felice di festeggiare con i miei tifosi».
Adesso, per il calciatore, il rischio è quello di vedersi infliggere una multa o, nell’ipotesi peggiore, una squalifica. Tra le strade c’è anche quella del patteggiamento che come previsto dal codice può avvenire sia pre che post deferimento. Intanto, la procura dovrà valutare se sono venuti meno i principi «della lealtà, della correttezza e della probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva».
E sono diversi i precedenti assimilabili al caso Mancini. Due anni fa, durante i festeggiamenti per lo scudetto, i calciatori del Milan mostrarono uno striscione volgare rivolto agli interisti. In quel caso ci fu patteggiamento tra i club mentre i quattro giocatori coinvolti - Theo Hernandez, Krunic, Maignan e Tonali - furono sanzionati per la violazione dell’articolo 4 con multe da 5000 a 4000 euro.
Il Milan per responsabilità oggettiva fu sanzionato con 12.000 euro di ammenda. Nicolò Zaniolo nella festa per la Conference League intonò un coro dal contenuto ingiurioso e offensivo verso la Lazio e venne punito con una multa.
E nel post derby di polemiche è finita anche la felpa con la scritta «SS Lazio», e la doppia esse con la grafia che rievoca quella nazista, indossata dall’ex capitano della Lazio Stefan Radu. L’immagine ha fatto il giro del web e scatenato anche le richieste di intervento da parte di politici.
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