Una sceneggiatura alla Paolo Sorrentino, dei gol capolavoro alla Leonardo. C’è tutto, nel secondo tempo di un Monza-Napoli da Nobel. E poco conta se non sia il Da Vinci, quello in tribuna, ma l’ex rossoneroazzurro, seduto accanto a Galliani per assistere a 90 minuti di match che vive di tante storie, dentro e fuori dal rettangolo di gioco. Perché la partita è innanzitutto quella delle curve. Quella napoletana lascia inizialmente vuoto lo spazio dei seggiolini ma riempie il silenzio lo striscione per cui gli ultras si dicono assenti come gli attributi, non menzionati ma disegnati su uno striscione a cui ne segue uno ulteriore con la scritta «Solo gli ultras vincono sempre». Giocatori e De Laurentis sono nel mirino anche dei cori successivi, con il tifo partenopeo a ribadire di meritare di più. E chissà che non possa essere proprio Raffaele Palladino, quel di più, nel prossimo futuro. Perché uno dei tecnici più corteggiati della Serie A mette in campo una sorpresa tattica, nell’avvio del match: ritorno alla difesa a tre, con l’ex Zerbin in campo per la seconda volta che ripaga subito il tecnico di Mugnano di Napoli. Passa solo una manciata di minuti quando l’ex azzurro di sinistro trova la testa di Djuric a centro area, oltre Juan Jesus, per il primo gol in maglia Monza. Tra i decibel di contestazione e fumogeni in campo, il Napoli preme: Di Lorenzo spara alto dall’area piccola, Ngonge calcia ma Marì si immola deviando in angolo. Poi Gagliardini arretra un pallone che Di Gregorio controlla incespicando su attacco di Osimhen, poi Kvara si vede respingere la ribattuta. La pressione ospite cresce e il Napoli recrimina per un contatto in area tra Zerbin e Ngonge e a inizio ripresa Ngonge trova l’angolino vincente, ma il gol è annullato per fuorigioco di rientro. Poi, dal 10’, apre la galleria di gioielli: Osimhen salta il doppio di Izzo e fa 1-1 con un grande gesto atletico, subito dopo Politano si coordina dal limite e al volo di sinistro trova il sette. Zielinski fa tre calciando dalla medesima piastrella con un sinistro che accarezza la traversa. La riapre Colpani un giro d’orologio dopo: gioco di gambe e movimento a rientrare, con deviazione di Jesus e palla nell’angolino lontano. Il nome sul referto è anche quello di Raspadori, appena entrato e lesto a buttare dentro la ribattuta di Di Gregorio su tiro di Di Lorenzo. È così che il Napoli respinge l’aggancio del Monza e resta sul treno che porta in Europa e ridà il sorriso alle migliaia ti tifosi presenti sugli spalti dello stadio brianzolo.
Monza-Napoli 2-4
RETI: pt 9’ Djuric; st 10’ Osimhen, 12’ Politano, 15’ Zielinski, 17’ Colpani, 23’ Raspadori MONZA (4-2-3-1): Di Gregorio 6; Birindelli 5 (31’ st Kyriakopoulos 6), Izzo 5, Marì 6.5, Caldirola 5; Akpa Akpro 6 (9’ st Bondo 6), Gagliardini 5 (31’ st V. Carboni 6); Colpani 7.5, Zerbin 6.5 (9’ st Ciurria 6), Mota 6 (27’ pt Maldini 6); Djuric 7. In panchina: Pereira, Donati, A. Carboni, Berretta, Colombo, Sorrentino, Gori. Allenatore: Palladino 5.5 NAPOLI (4-3-3): Meret 6; Di Lorenzo 6.5, Rrahmani 6, Juan Jesus 5.5, Olivera 5.5 (35’ st Mario Rui 6); Anguissa 6.5, Lobotka 6.5, Zielinski 7.5 (23’ st Cajuste 6); Ngonge 6.5 (10’ st Politano 8), Osimhen 7, Kvaratskhelia 6.5 (23’ st Raspadori 7). In panchina: Ostigard, Natan, Mazzocchi, Dendoncker, Traorè, Simeone, Contini, Gollini. Allenatore: Calzona 7 ARBITRO: Doveri di Roma 5 NOTE: pomeriggio sereno; terreno di gioco in condizioni ottimali. I tifosi del Napoli sono entrati all’U-Power Stadium al 15’ in segno di protesta per i risultati fin qui ottenuti dai campioni d’Italia. Ammoniti: Ngonge, Akpa Akpro, Donati (dalla panchina), Caldirola. Angoli: 6-1 per il Napoli. Recupero: 4’; 5’