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Lukaku dall'incubo al sogno, la Roma in due minuti ribalta la partita e scaccia il fantasma Lecce

Big Rom sbaglia un rigore al 2’ e poi segna il gol vittoria al 94’

Sembrava un incubo quasi come quello del 1986, anche se in questo caso non sarebbe stato buttato alle ortiche uno scudetto, ma la Roma stava di nuovo per perdere in casa contro il Lecce, mai più vittorioso all’Olimpico contro i giallorossi dopo quel giorno di 37 anni fa. Poi, improvvisamente, durante il recupero del secondo tempo è successo un ribaltone durato due minuti e 17 secondi e due gol di Azmoun (il primo per lui in Serie A) e di Lukaku (ancora lui) hanno allontanato quella che sarebbe stato l’inizio di una crisi, facendo impazzire i sessantamila presenti. E si è materializzato il sorpasso in classifica nei confronti della Lazio, a una settimana dal derby che la squadra di José Mourinho, a causa degli impegni europei, giocherà con due giorni di riposo in meno rispetto ai cugini.

A fine partite le lacrime di Romelu Lukaku abbracciato a Mourinho sono state l’immagine più bella di questa sfida e di una vittoria in cui ormai quasi nessuno più sperava, nemmeno dopo il gol del pari di Azmoun (bel colpo di testa su cross di Zalewski). Proprio l’ariete belga ha rischiato di essere protagonista in negativo con quel rigore (concesso dall’arbitro Colombo con l’ausilio del Var) che il portiere del Lecce Vladimiro Falcone gli ha parato dopo appena due minuti di gioco. Normale per uno che quando affronta la squadra per cui tifava da bambino fa sempre interventi che lo fanno sembrare Yashin. Era dal 2017 che Big Rom non sbagliava un tiro dal dischetto, lui che oggi quel penalty non avrebbe neppure dovuto tirarlo. Lo ha fatto perché Paulo Dybala, appena rientrato dall’ennesimo infortunio, non se l’è sentita. Lukaku ha dato l’impressione di rimanere condizionato da quell’errore, avendo perso lucidità, ma poi, proprio alla fine, si è trasformato nell’eroe del giorno, mandando in fondo alla rete del Lecce il pallone che in precedenza aveva difeso di fisico su Touba dopo l’assist in profondità di Dybala. Uno che anche oggi, tra rabona e sombrero, ha regalato magie dopo averle fatte vivere alla fidanzata Oriana con la proposta di matrimonio davanti alle luci di Fontana di Trevi di notte.

E il Lecce? È pieno di ragazzi stranieri semisconosciuti ma validi e in difesa ha un autentico gladiatore come l’ex della Viterbese Baschirotto. L’azione da cui è nata la rete dei salentini, e che ha gelato l’Olimpico più della temperatura serale, è stata creata da due dei migliori, ovvero Banda che sulla fascia si è bevuto Mancini e ha crossato in mezzo, e Almqvist che arrivando a rimorchio non ha dato scampo a Rui Patricio. Era il 27’ della ripresa, sembrava l’inizio della fine ma questa era una partita pazza e per questo c’è stata l’apoteosi romanista.

Roma-Lecce 2-1

RETI: st 27' Almqvist, 46' Azmoun, 49' Lukaku

ROMA (3-5-2): Rui Patricio 6; Mancini 5 (33' st Kristensen 6), Llorente 5.5, Ndicka 5.5; Karsdorp 6 (33' st Zalewski 6.5), Bove 5.5 (25' st Renato Sanches 5.5), Cristante 6, Aouar 6 (28' st Azmoun 7.5), El Shaarawy 6 (33' st Belotti 6); Dybala 7, Lukaku 7. In panchina: Boer, Svilar, Celik, Pagano, Joao Costa. Allenatore: Mourinho 7

LECCE (4-3-3): Falcone 7; Gendrey 6, Pongracic 5.5, Baschirotto 5, Dorgu 6 (17' st Gallo 5); Kaba 6, Ramadani 6, Rafia 6 (17' st Gonzalez 6.5); Almqvist 7 (35' st Touba 4), Krstovic 7 (35' st Piccoli sv), Banda 7 (29' st Strefezza 6). In panchina: Brancolini, Samooja, Venuti, Smajlovic, Oudin, Berisha, Faticanti, Blin, Sansone, Burnete. Allenatore: D’Aversa 5.5

ARBITRO: Colombo di Como 6

NOTE: serata serena, terreno di gioco in buone condizioni. Al 4' pt Falcone para un rigore a Lukaku. Ammoniti: Banda, Dorgu, Ramadani, Renato Sanches, Touba, Strefezza, Llorente, Lukaku. Angoli: 5-2. Recupero: 2'; 8'

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