«Lautaro, come con tutti gli altri, aveva bisogno di rifiatare, è uno che non molla mai, ci mette sempre tutto. Lui ha fatto 4 gol, ma è importante che la squadra glieli ha portati. Nei primi due anni ha fatto sempre benissimo, giocando tanto. Ora è il capitano, si sente ancora più leader, ma ha sempre lavorato bene. Adesso ha messo tantissima esperienza, ha vinto trofei, è campione del mondo, continuerà a crescere». Dai microfoni di Dazn, Simone Inzaghi commenta il poker di reti alla Salernitana del suo attaccante, che il tecnico ha mandato in campo al 10’ del secondo tempo. Ma, gli chiedono dallo studio, sono stati meglio i 4 gol di Lautaro, quelli di Inzaghi in Champions con il Marsiglia o di Parolo (presente in studio, è uno degli opinionisti di Dazn) al Pescara? «Probabilmente Inzaghi col Marsiglia - risponde ridendo il tecnico dell’Inter -, ma purtroppo sbagliai anche un rigore, potevo farne 5». Ma Lautaro, che è già arrivato a quota 9 reti in campionato, ce la farà a superare il record di 36 gol di Immobile? «Quello è l’augurio, lui è partito benissimo, deve continuare a lavorare giornalmente. In Serie A non tutte le partite sono semplici, oggi l’abbiamo vinta nel secondo», replica Inzaghi. «Era fondamentale per noi, abbiamo perso una partita a San Siro in maniera immeritata, prendendo due gol per errori nostri. Dovevamo vincere, nel primo tempo abbiamo creato delle situazioni e sbagliato sotto porta: sono entrato con la cattiveria che serve sempre, ho avuto la fortuna di fare quattro gol ma l’importante è che l’Inter abbia vinto». Così Lautaro Martinez, con in mano il pallone della sua quaterna e dai microfoni di Sky Sport. Per un calciatore entrato a partita in corso è un record nella storia della Serie A. Ma questo tipo di cattiveria, viene chiesto all’argentino, è il salto di qualità che state facendo? Credo di sì, l’abbiamo già dimostrato nelle prime partite, poi magari c’è stato un calo fisico - risponde -: si sente, perché noi siamo una squadra che pressa alto, che cerca di recuperare subito palla. Oggi abbiamo recuperato, il mister fa le sue scelte ed è importante che tutti stiamo bene quando il mister ci chiama. Se voglio il titolo di capocannoniere? Per me conta giocare per la squadra e vincere le partite, se arriva il resto tanto meglio».