Senza brillare, tirando appena sei volte in porta, la Lazio di Maurizio Sarri trova la sua seconda vittoria in campionato. Contro un Torino abbottonato, all’Olimpico, bastano il guizzo di Vecino e l’invenzione di Zaccagni: per il club capitolino i tre punti sono una boccata d’aria che permette di rinfrescare la classifica, che dopo cinque giornate recitava cinque sconfitte. La squadra di Sarri oggi non arrivava certo con l’umore alle stelle: passata la sbornia del pareggio in Champions contro l’Atletico Madrid grazie a Provedel salvatore al 94’, un altro 1-1 (ma ben più deludente) contro il Monza aveva buttato giù gli animi dei tifosi, amareggiati dalla partenza a rilento. La conferma di questo malcontento arriva nell’immediato pre-partita, quando i supporter biancocelesti in curva invitano a suon di cori i giocatori a tirare fuori gli attributi. Lo scopo del mini ritiro (da ieri pomeriggio) indetto da Sarri era proprio lavorare sulle teste dei suoi ragazzi, apparsi spompati nelle ultime uscite.
L’avvio della partita col Toro però non dà segnali molto incoraggianti: la Lazio si fa vedere pochissimo dalle parti di Vanja Milinkovic (fratello del Sergej nella Capitale tanto amato). I tiri saranno solo due a fine primo tempo. Il Torino, dal canto suo, tira quattro volte (tra cui un sinistro violento di Vlasic), rintuzzando nel mentre gli affondi di Zaccagni e ripartendo con Lazaro, spesso pasticcione. Juric alla mezz’ora di gioco perde Buongiorno per infortunio muscolare, ma anche dopo l’uscita del giovane centrale, l’andazzo rimane lo stesso: Toro attento a non scoprirsi, Lazio impalpabile.
L’avvio della ripresa sembra ricalcare i ritmi della prima frazione, ma i padroni di casa gli danno una sterzata all’11’: Lazzari sfugge al suo marcatore a destra, crossa per Vecino che con un piattone al volo la mette dentro. Un bel modo per l’uruguagio di avvicinarsi al traguardo delle 50 presenze in biancoceleste (sono 49 per lui oggi). Il Torino si fa vedere poco in avanti (tolto l’esterno sopra la traversa di Lazaro), poi Zaccagni, ricevuta palla da Felipe Anderson, tira fuori dal cilindro una fuga palla al piede, entrando in area dalla sinistra e mettendo in ghiaccio la partita a un quarto d’ora dalla fine. I subentrati Isaksen e Castellanos per poco non confezionano la rete del 3-0 (rovesciata fuori di poco dell’argentino), e quando nel recupero Fabbri non concede al Torino il rigore del possibile 2-1, per un presunto ‘manì di Hysaj, l’Olimpico può tirare un sospiro di sollievo: i tre punti sono tornati. Milan, Celtic e Atalanta saranno i banchi di prova su cui la Lazio capirà se ha ritrovato continuità o no.
Lazio-Torino 2-0
LAZIO (4-3-3): Provedel 6 ; Lazzari 6.5 (35' st Hysaj sv), Casale 6, Romagnoli 6.5, Marusic 6; Vecino 7 (29' st Guendouzi sv), Rovella 6, Luis Alberto 6; Felipe Anderson 6.5, Immobile 5.5 (29' st Castellanos sv), Zaccagni 7 (35' st Isaksen sv). In panchina:Sepe, Mandas, Patric, Pellegrini, Gila, Cataldi, Kamada, Pedro. Allenatore: Sarri 6.
TORINO (3-4-1-2): Milinkovic 6; Schuurs 5.5, Buongiorno 6.5 (27` Sazonov 6), Rodriguez 5.5; Bellanova 6 (34' st Soppy sv), Tameze 5.5 (15' st Ilic 5.5), Ricci 5.5, Lazaro 5.5 (34' st Pellegri sv); Vlasic 6; Sanabria 5.5, Zapata 5.5 (15' st Radonjic 6). In panchina: Gemelo, Brezzo, Karamoh, Seck, Vojvoda, Gineitis, Linetty, N`Guessan. Allenatore: Juric 5.5
ARBITRO: Michael Fabbri di Ravenna 6
RETI: 11' st Vecino, 30' st Zaccagni
NOTE: serata serena, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Bellanova, Tameze, Immobile, Schuurs, Ricci. Angoli: 4-2. Recupero: 3' pt, 7' st.
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