Finì ai rigori l’Europeo tra Italia e Inghilterra, con la festa azzurra. E comincia domani al Maradona con la stessa sfida il cammino verso il torneo continentale che si gioca nel 2024 in Germania. C’è voglia di rivincita da parte degli inglesi, ma anche il desiderio impellente di tornare a brillare da parte dell’Italia di Mancini che, fuori dai Mondiali dello scorso anno, vuole riprendersi la scena. Primi obiettivi: cominciare bene il cammino verso gli Europei e puntare con nuovo smalto alle finali della Nations League al via a giugno nella dura semifinale contro la Spagna. Mancini non si sottrae agli esperimenti e punta al centro dell’attacco su Retegui, il 23enne nuova stella del calcio argentino che ha scelto la cittadinanza italiana e vuole sfondare in maglia azzurra dopo i tanti gol che sta segnando in campionato con il Tigre. E’ un esordio molto atteso dai tifosi che cercano un successore di Immobile per l’Italia. L’avvicinamento del ct al match parte proprio da Retegui, pronto a giocare titolare: «Arrivare non in un club ma direttamente nella Nazionale italiana - ha detto Mancini - non credo sia semplice dall’Argentina, un pò di tempo ci vuole per conoscere i compagni e la squadra, ma lui è sveglio ed è un bravo centravanti, gli diamo fiducia e anche tempo. E’ un centravanti classico, lo paragonano a Denis ma io ricordo Batistuta quando arrivò in Italia e mi sembra un giocatore che gli può assomigliare». Un paragone che investe l’attaccante di responsabilità in un’Italia che deve tornare a brillare: «Noi cerchiamo - ricorda Mancini - di tornare a essere bravi, giocare bene, far divertire il pubblico e vincere. E’ importante tornare come siamo stati nell’ultimo Europeo. Verso i Mondiali abbiamo fatto degli errori che ci hanno lasciato fuori, ma abbiamo giocato bene nella Nations League. Ora vogliamo iniziare bene la strada per gli Europei e poi vincere la Nations». Un doppio obiettivo che Mancini insegue in equilibrio tra l’ossatura degli ultimi anni - a cominciare da Donnarumma, Di Lorenzo, Jorginho, Verratti - ma puntando anche sui giovani, per costruire un nuovo ciclo: «La sfida con l’Inghilterra è diventata un classico. Giochiamo domani per la quarta volta in due anni contro una tra le migliori squadre al mondo. Hanno giocatori straordinari, mi aspetto una partita difficile. Non sarà facile ma vogliamo vincere». Il match al Maradona è il primo della nazionale senza Gianluuca Vialli: «E’ una grande emozione - spiega il ct - la prima partita senza Luca. Io ho avuto una grande fortuna: averlo come compagno in campo e poi lavorarci insieme. Gli inglesi hanno avuto la fortuna di averlo a giocare Londra. E’ un grande dispiacere per tutti noi ma sappiamo anche che le persone come lui sono immortali e sarà sempre con noi». La Nazionale avrà sotto la maglia di ogni calciatore una frase dedicata al campione scomparso lo scorso 6 gennaio. Per il resto circa 45.000 tifosi saranno al Maradona, pronti a sostenere l’Italia in un match che Mancini si augura senza incidenti tra tifoserie: «Non sono un poliziotto, non so se ci siano rischi. So che gli ospiti arrivati qui a Napoli per la Champions hanno creato problemi, se chi arriva si comporta bene non ci saranno problemi».