Mercoledì 23 Ottobre 2024

Malinovskyi, due gol per l'Ucraina. Dea qualificata, fuori Lazio e Napoli

epa09782324 Atalanta's player Ruslan Malinovskyi (L) celebrates showing a shirt with a 'No war in Ukraine' lettering after scoring a goal during the UEFA Europa League play-off second leg soccer match Olympiacos vs Atalanta held at G. Karai?skakis Stadium in Piraeus, Greece, 24 February 2022. EPA/GEORGIA PANAGOPOULOU

L’Atalanta vola agli ottavi di Europa League nel segno dell’ucraino Ruslan Malinovskyi, autore di una fantastica doppietta nel 3-0 della Dea ai danni dell’Olympiakos, con tanto di messaggio verso il proprio paese: «No alla guerra in Ucraina». Di Maehle l’altro gol che permette alla squadra di Gasperini di passare il turno dopo una gara pressochè perfetta. La prima fiammata del match è dei greci al 7’, quando Camara si libera per il tiro dalla distanza mettendo di un nulla a lato. Ma la gara la fa la Dea, tenendo molto il possesso palla e cercando più volte il varco giusto per colpire. Spiraglio che si apre al 40’ grazie alla caparbietà di Maehle, che rincorre una palla apparentemente persa sulla pressione di Lala, toccando di punta e indirizzando in rete l’1-0 ospite. Nella ripresa ci pensa Malinovskyi a chiudere il discorso con una fantastica doppietta nel giro di un paio di minuti, che porta il risultato totale sul 5-1 in favore dei nerazzurri.

Napoli tramortito dal Barcellona

Con una prestazione mostruosa il Barcellona batte il Napoli 4-2 e si qualifica agli ottavi di Europa League, dopo l’1-1 dell’andata al Camp Nou. Tramortita la squadra di Luciano Spalletti, che paga un avvio in salita e qualche disattenzione di troppo in difesa: decidono le reti di Alba, De Jong, Pique e Aubameyang, mentre a nulla servono il rigore di Insigne e il sigillo finale di Politano. Partenza da incubo per i partenopei, costretti al doppio svantaggio dopo neanche un quarto d’ora di gioco: all’8' apre le danze Jordi Alba portando a termine un contropiede perfetto orchestrato da Traore, al 13' invece De Jong s'inventa la prodezza del 2-0 catalano con un destro a giro da fuori. Una decina di minuti più tardi, però, gli azzurri trovano l’episodio per rimettersi in corsa, grazie al rigore conquistato da Osimhen su un’uscita avventata di Ter Stegen. Insigne è freddissimo e accorcia le distanze, ma il Napoli rischia troppo dietro salvando la pelle in almeno tre nitide occasioni sciupate dai blaugrana. Il tris del Barca è nell’aria e arriva al 45' con un mancino chirurgico di Pique, che risolve un’azione prolungata dopo un corner firmando il 3-1 ospite. L’impresa si fa ancora più ardua nella ripresa per la squadra di Spalletti, quando al 59' Aubameyang realizza il poker del Barcellona che di fatto chiude il discorso con mezz'ora d’anticipo. Con orgoglio il Napoli prova comunque a darsi una speranza e soltanto nel finale trova il gol con il neo entrato Politano, ma è una rete che serve a pochissimo.

Lazio eliminata dal Porto

La Lazio dice addio all’Europa League. Agli ottavi di finale ci va il Porto dopo il 2-2 dell’Olimpico e in virtù di un 4-3 complessivo nel doppio confronto. Ai biancocelesti non bastano i gol di Immobile e Cataldi (nel finale), per gli ospiti a segno Taremi e Uribe. Il ritorno di ‘King Cirò dal primo minuto sembra poter fare tutta la differenza del mondo per i biancocelesti: in metà primo tempo Immobile segna tre gol, di cui due annullati per fuorigioco e uno regolare al 19’, su assist di Milinkovic, che porta in vantaggio i suoi rimettendo in equilibrio il punteggio complessivo della sfida. Passano però pochi istanti e il Porto risponde immediatamente grazie ad un episodio da Var, che punisce un fallo da rigore di Milinkovic ai danni di Taremi (giudicato inizialmente simulazione dell’attaccante): dal dischetto va proprio l’iraniano per il gol dell’1-1, che sorride agli ospiti in chiave qualificazione. La ripresa si apre con una grande occasione per parte: i portoghesi sfiorano il vantaggio con un colpo di testa di Pepe, sull’altro fronte invece Luis Alberto sciupa dopo la sponda aerea di Milinkovic. Strakosha salva in almeno tre occasioni la Lazio, ma al 68’ non può nulla sull’inserimento di Uribe che porta avanti la squadra dell’ex Coincecao, complicando la situazione dei capitolini che sembrano accusare il colpo. Nel finale però tirano fuori l’orgoglio sfiorando più volte un altro gol della speranza, che trovano soltanto nel recupero con Cataldi, ma non basta.

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