Quando mancano poco più di 48 ore al gong, la matassa legata alla cessione della Salernitana non si è ancora sbrogliata. Una situazione che tiene con il fiato sospeso l’intera città: se entro la mezzanotte del 31 dicembre non arriveranno offerte vincolanti ritenute valide - e quindi accettabili - dai trustee, la società campana sarà esclusa dal campionato di Serie A. Un epilogo paventato lo scorso 21 dicembre dal presidente federale Gabriele Gravina che, a margine della riunione del Consiglio federale, ha chiarito che non ci sarà spazio per eventuali proroghe. Una scossa che sembrerebbe avere sortito gli effetti sperati: nei giorni successivi, infatti, sono arrivate diverse manifestazioni d’interesse nella casella del trust Salernitana 2021. Tra vecchie conoscenze e new entry, i rappresentanti di Melior Trust e Widar Trust, Susanna Isgrò e Paolo Bertolini hanno dovuto fare una scrematura. Dalle proposte ritenute serie e credibili, però, non è ancora venuta ancora fuori quella che serve a bloccare il tempo e ad allontanare l’incubo esclusione. A oggi, infatti, non sarebbero state depositate ancora proposte ufficiali (con caparra del 5% dell’offerta) per l’acquisto della Salernitana. Nelle prossime ore dovrebbe farlo il gruppo messo insieme da Domenico Cerruti, ex patron dell’Agropoli (Salerno) che in questi giorni ha lavorato per costituire una cordata, della quale però non farà parte. Tra coloro che hanno risposto positivamente alla sua chiamata c’è Francesco Agnello, l'imprenditore di Torre Annunziata che aveva provato a comprare il Trapani. «Ho aderito dal primo momento - dice l’imprenditore attivo nel settore della distribuzione di acque e di bibite -. Ci sono ancora alcuni dettagli da definire, poi la proposta sarà presentata». Insieme a lui ci sarebbero almeno altri due imprenditori che, sollecitati da Cerruti, sarebbero scesi in campo per provare a salvare la Salernitana. Si dice pronto a presentare un’offerta vincolante anche Francesco Di Silvio, imprenditore cinematografico con alle spalle il fondo lussemburghese Toro Capital, come advisor la Console & Partners. La proposta, in realtà, era stata già presentata a dicembre ma i trustee, come specificato in una nota lo scorso 20 dicembre, l’avevano ritenuta priva delle dovute garanzie, scatenando un botta e risposta a suon di comunicati. Adesso il gruppo sembra intenzionato a riprovarci. A Salerno, invece, si sono mossi il notaio Roberto Orlando e l’avvocato Michele Tedesco che, spinti dalla passione, presenterebbero una propria offerta se non dovessero esserci proposte ufficiali. Non è da escludere, inoltre, che entro il 31 dicembre possa spuntare una soluzione a sorpresa tra coloro che in questi giorni hanno avuto accesso alla data room contenente i documenti relativi alla situazione del club. Il tempo, però, scorre inesorabile e nelle prossime ore dovrà esserci necessariamente una svolta per evitare che Salerno scriva una delle pagine più tristi del calcio italiano.