Il Milan batte il Torino con una rete di Olivier Giroud e si porta momenteneamente da solo al comando della Serie A. Negli altri due anticipi del turno infrasettimanale, la Salernitana fa il colpaccio in Laguna superando per 2-1 il Venezia, mentre il Genoa evita in extremis il ko nel derby con lo Spezia (1-1 il finale).
I rossoneri allungano sul Napoli
Toro fumo, Milan arrosto. La squadra di Pioli si è confermata capolista, per ora solitaria, con il minimo sforzo. La compagine rossonera, più pragmatica, ha sfruttato l'unica occasione vera, approfittando della difesa granata. Il Torino nel primo tempo ha tenuto più palla, riversandosi quasi costantemente nella metà campo milanista, ma i rossoneri in una delle rare proiezioni offensive, su un calcio d’angolo, sono andati a segno con la vecchia volpe Giroud. Questo il succo di una partita che non è sembrata spettacolare, ma tattica e giocata più muscolarmente. Lo sterile predominio del Toro è continuato nella ripresa, ma sostanzialmente non ha insidiato molto la retroguardia rossonera. Quando il Milan ha ripreso ad attaccare, si è rivisto Hernandez all’assalto. Ma il Torino ha sfiorato il pareggio con Praet, che ha mandato la palla (deviata da Tomori) a toccare la parte alta della traversa. Juric ha motivi per recriminare. Adesso il Milan aspetta la risposta del Napoli. Col Torino è arrivata un’altra vittoria corroborante, anche se le assenze non hanno pesato eccessivamente.
Il derby del Picco
Spezia e Genoa finisce senza vinti nè vincitori: il derby ligure termina infatti 1-1, un risultato che scontenta tutte e due le squadre, costrette a rimanere così nei bassifondi della classifica. La situazione complicata vissuta da entrambe non permette ai 22 in campo di giocare liberamente tanto che nella prima frazione prevale la paura. Chiara l’intenzione, almeno inizialmente, di non prendere gol: il risultato che ne viene fuori sono due sole conclusioni verso la porta avversaria con la prima, quella di Bastoni dal limite sugli sviluppi di un calcio d’angolo, che finisce altissima sopra la porta difesa da Sirigu mentre l’altra la firma di Destro che, dopo una buona combinazione con Ekuban, si presenta al limite sparando però a lato della porta di Provedel con il primo tempo che non può chiudersi con un risultato diverso dallo 0-0. La ripresa è decisamente più avvincente, soprattutto per merito dello Spezia che inizia a trovare spazi per organizzare la propria manovra. Il più attivo è Gyasi che prima entra in area, calcia di sinistro e coglie il palo a Sirigu battuto, poi si divora il vantaggio non riuscendo a centrare la deviazione quasi sulla riga di porta. Quello che la sfortuna toglie, allo Spezia, la sfortuna ridà quando Colley, dopo una respinta della barriera su punizione, prova il destro con la sfera che sbatte sul legno e carambola addosso a Sirigu per la rete del vantaggio spezzino. I padroni di casa sfiorano il raddoppio prima con Nzola e poi con Colley, ma in entrambe le situazioni Sirigu si supera respingendo i tentativi avversari. Nel finale, poi, ecco la beffa per lo Spezia con il rigore concesso da Sozza per l’atterramento di Caicedo da parte di Provedel. Sul dischetto si presenta Criscito che spiazza il portiere avversario fissando il risultato sull'1-1, un pareggio che serve a poco ad entrambe.
La Salernitana sbanca Venezia
Lo scontro salvezza del Penzo lo vince la Salernitana che in rimonta beffa il Venezia in uno dei due anticipi della decima giornata di campionato. Apre le danze Aramu nel primo tempo, Bonazzoli fa 1-1 nella ripresa prima del rosso ad Ampadu che lascia i lagunari in 10. A tempo scaduto il gol di Schiavone che fa gioire i granata per un successo pesantissimo. Caldara e Aramu titolari per Zanetti che consegna a Busio le chiavi del centrocampo. In avanti ci sono anche Okereke e Forte, Henry fuori. Ancora in grande emergenza Colantuono che lancia Zortea in basso a sinistra dal primo minuto mentre in avanti la coppia scelta è quella composta da Bonazzoli e Djuric alle cui spalle agisce Ribery. Panchina per Gondo e Simy. Si parte con uno squillo della Salernitana che va subito al tiro con Kastanos e trova la parata, non senza una piccola incertezza, di Romero. Il primo assalto del Venezia invece, è già quello giusto. Cross basso di Molinaro e girata vincente sul secondo palo di Aramu che approfitta del bel velo di Okereke: difesa spiazzata, nulla da fare per Belec sul tiro. La reazione granata è sui piedi e sulla testa di Djuric a cui si oppone in due occasioni Romero. Prima dell’intervallo anche una chance in contropiede per il raddoppio lagunare. Okereke conduce la transizione offensiva e apre il destro a giro, il portiere lo aspettava e respinge. La pressione della Salernitana cresce in avvio di ripresa e sale in cattedra Frank Ribery. Con i suoi guizzi il francese prima fa ammonire Mazzocchi e Ampadu, poi indovina il filtrante per Bonazzoli che l’attaccante raccoglie all’ingresso dell’area dove calcia sul primo palo: la palla passa tra le gambe di Molinaro e si insacca in rete, di sasso Romero. Ancora l’astuzia di Ribery porta al rosso diretto di Ampadu (fallo da ultimo uomo su chiara occasione da gol) che Di Bello estrae immediatamente e poi conferma dopo la review al Var. Nel finale è dunque forcing granata ma il cavalluccio marino sembra far fatica a trovare la porta e le migliori chance sono per il Venezia che sugli sviluppi di palle inattive sfiora due volte il colpo del ko con il neoentrato Svoboda. Quando sembra finita, nell’ultimo minuto di recupero, arriva il gol ospite: Romero esce malissimo su un cross di Zortea, Schiavone ne approfitta e fa esplodere lo spicchio di curva granata al Penzo. I granata salgono a quota 7, superano il Cagliari (momentaneamente), raggiungono il Genoa e respirano. Il Venezia rimane fermo a 8. E si mangia le mani.
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