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Serata da incubo per Donnarumma, pioggia di fischi a San Siro

Una parte del pubblico lo ha preso di mira durante la partita di Nation League contro la Spagna. I suoi ex tifosi non gli hanno perdonato il suo addio al Milan

Gianluigi Donnarumma
Gianluigi Donnarumma

Una serata complicatissima, da incubo, per Gigio Donnarumma sommerso da una pioggia di fischi a San Siro, da quello che avrebbe dovuto essere tifo amico, durante la semifinale di Nations League contro la Spagna. Pressione altissima sul portiere che torna a San Siro a meno di cinque mesi dall’addio al Milan a parametro zero e che alla vigilia della partita aveva fatto un appello ai tifosi che invece lo hanno fischiato.

Uno strappo che non si ricucirà facilmente, una ferita che non si è rimarginata, tanto da indurre gli spettatori milanesi - e rossoneri - a tifare contro il portiere della Nazionale ogni volta che tocca palla. Poco importa se indossa la maglia azzurra, il gesto di questa estate prevarica le logiche nazionali. Ad ogni retropassaggio, ad ogni rimessa dal fondo, Donnarumma si prende bordate di fischi. A 22 anni gestire emotivamente una situazione così paradossale è impresa ardua. Incolpevole sui gol di Ferran Torres che sblocca la partita e raddoppia nel recupero del primo tempo, commette però una papera clamorosa al 19’: tiro di Marcos Alonso e Donnarumma che non riesce a respingere, la palla gli passa tra le mani e colpisce il palo. Un chiaro segnale dello stato d’animo di Gigio in una serata tutta in salita.

Durante il primo tempo parte dei 37 mila tifosi presenti a San Siro hanno cercato di sovrastare i fischi con gli applausi, cercando di ristabilire il valore delle cose per supportare gli Azzurri nella difficile partita contro la Spagna. Ma il tifo contro ha continuato a far da padrone. «Queste cose mi dispiacciono perché io al Milan ho dato sempre tutto fino all’ultimo e sarò sempre un tifoso», le parole del portiere lunedì. Dichiarazioni che hanno acceso l’irritazione da parte dei tifosi del Milan che non hanno ancora perdonato. «A Milano non sarai mai più il benvenuto», il messaggio chiaro nello striscione della Curva Sud alla vigilia. «Spero venga accolto con serenità», l’auspicio inascoltato del presidente del Milan. Il gesto di San Siro è difficilmente condivisibile e va a discapito dell’Italia. Non solo, perché anche all’inizio e al termine dell’inno della Spagna nel prepartita si sono sentiti distintamente fischi e buu da parte del pubblico. Una figuraccia del Meazza in quella che avrebbe potuto essere una festa per la Nazionale campione d’Europa.

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