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Il Milan piega lo Spezia e torna in testa, 6 gol per un pari tra Genoa e Verona

Tre punti sofferti per i rossoneri. A segno nel 2-1 anche Daniel Maldini, il figlio di Paolo

Daniel Maldini
Daniel Maldini

Il Milan vince anche in casa dello Spezia 2-1 e si prende momentaneamente la vetta della classifica, salendo a quota 16 punti. Mentre a Marassi, nel posticipo serale, va in scena un pirotecnico 3-3 tra Genoa e Verona.

A San Siro decide il sigillo di Brahim Diaz nel finale, dopo che Verde (con deviazione di Tonali) era riuscito ad agguantare l’iniziale vantaggio di Daniel Maldini. Prima storica rete in carriera per il classe 2001 rossonero, che riesce a scrivere il suo nome nei tabellini di tutti i tempi dopo il nonno Cesare e il papà Paolo, dando seguito alla longeva generazione dei Maldini in Serie A. Non succede tantissimo nel primo tempo del Picco, fatto di tanto equilibrio e lotta in mezzo al campo, ma senza particolari emozioni. Soltanto nel finale di frazione, proprio a pochi istanti dall’intervallo, i bianconeri hanno una clamorosa chance in ripartenza scaturita da una lettura sbagliata di Giroud: Maggiore, Gyasi e Nzola scappano in superiorità numerica contro la difesa rossonera, nessuno dei tre però calcia in porta e il Milan si salva grazie a Tomori. Dopo un primo tempo in ombra, senza tiri in porta, la squadra di Pioli inizia la ripresa con un altro piglio e al 48' la sblocca: Kalulu crossa da destra, Daniel Maldini colpisce imperiosamente di testa e segna un gol storico. Una decina di minuti più tardi i rossoneri vanno ad un passo dal raddoppio con il neo entrato Rafael Leao, che s'inventa un tiro a giro da posizione defilatissima colpendo un palo clamoroso. Lo Spezia però non si lascia intimorire e dall’altra parte fallisce la grande chance del pareggio con Maggiore, impreciso sotto porta dopo un cross da sinistra di Bastoni. L'1-1 ligure che arriva comunque all’80' grazie allo sfortunato autogol di Tonali, che devia in maniera decisiva un tiro non irresistibile di Verde. Il Milan non ci sta e nel finale, grazie ad un altro cambio azzeccato di Pioli, torna avanti e si va a prendere i 3 punti. Saelemaekers inventa, Brahim Diaz conclude e firma il 2-1 con cui si chiude il match.

A Marassi, girandola di gol ed emozioni nella prima del nuovo Genoa di 777 Partners. Il Grifone sogna un’incredibile rimonta in otto minuti, ma nel recupero viene riacciuffato dal Verona e dal gol di Kalinic che fissa il punteggio su un pirotecnico 3-3. Bastano otto minuti a Simeone per aprire le danze e ripagare la fiducia del mister per una maglia da titolare. Ilic inventa, Faraoni pennella il cross dalla destra e l’argentino sovrasta Cambiaso nello stacco per l’1-0. Il Genoa reagisce con poca convinzione e si affaccia dalle parti della porta difesa da Montipò senza particolari idee: un rasoterra dal limite di Cambiaso e un tentativo di Badelj non sono abbastanza per accendere il 'Ferraris', che lascia partire anche qualche fischio al termine del primo tempo. Per provare ad accendere il Grifone, Ballardini lancia da inizio ripresa Pandev e Behrami, ma passano pochi secondi e Simeone è ancora protagonista: sterzata in area e pestone di Maksimovic, l’arbitro Doveri viene richiamato dal Var e assegna un calcio di rigore all’Hellas. Sul dischetto si presenta Barak, glaciale col mancino a spiazzare Sirigu per portare i gialloblù sul 2-0 al 49'. Il match si accende sotto il punto di vista dell’agonismo, fioccano i cartellini e il Verona manca il colpo del ko: Sirigu tiene a galla i suoi con i riflessi su Lasagna e Barak, poi il Genoa la ribalta nel giro di otto minuti. Al 77' Criscito suona la carica dal dischetto sul tocco col braccio in area di Dawidowicz, e poi è show di Destro. L’ex Milan e Roma riscatta una prestazione fino a quel momento anonima, prima firmando il pareggio di testa all’80', cui fa seguire la doppietta personale all’85' con una grande azione personale. Il Verona non ci sta ed evita quantomeno la sconfitta nel recupero con i cambi: Casale pesca Kalinic in area, zuccata sul palo più lontano e Sirigu questa volta immobile. Alla fine è 3-3, Tudor mantiene l’imbattibilità e il suo Hellas in classifica è a quota 5, proprio come il Grifone.

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