Clima di festa in casa bianconera dopo la gara d’esordio di Champions League. Il 3-0 sul campo del Malmoe pesa sia in chiave qualificazione, per partire con il piede giusto, sia per la sensazione di svolta dopo l’avvio disastroso in campionato e in vista della super-sfida con il Milan. «Eravamo reduci da prestazioni non belle, i risultati non ci sostenevano - commenta Paulo Dybala, che ha firmato il tabellino, trasformando il rigore del 2-0 - ma sapevamo che questa è un’altra competizione e cosa fare. L’abbiamo fatto, giocando con serenità, da grande squadra. Ora dobbiamo continuare su questa strada».
Parlando a caldo, ai microfoni di Mediaset, l’ex rosanero ha detto di essere contento di avere segnato perché «mi aiuta psicologicamente, mi fa giocare tranquillo, con serenità, per aiutare la squadra. Oggi abbiamo vinto e sono molto contento. Il mio rinnovo? Cerco di dare sempre il massimo. Le parti stanno parlando, c’è grande attesa da parte di tutti. Speriamo in un finale bello».
«Quando si gioca in Champions - dice l’allenatore Massimiliano Allegri - c’è sempre preoccupazione e attesa. Un debutto in trasferta, dopo i risultati non arrivati in campionato, provoca un po’ di pressione in più. I ragazzi, però, hanno giocato una buona partita sul piano tecnico, anche se nel primo tempo potevamo sfruttare meglio alcune situazioni. C'è da migliorare».
Per Allegri «i risultati condizionano il giudizio, ma bisogna essere bravi a mantenere l’equilibrio, sia nelle sconfitte, sia soprattutto nelle vittorie. Non avere subito gol è un buon segnale. Ho chiesto ai ragazzi di finire la partita senza subire gol, perché anche quello ti aiuta e ti toglie ansia. Szczesny ha disputato una buona partita, pari al suo valore. Era importante vincere, altrimenti la striscia si allungava troppo. L’aspetto mentale è il 90% in tutti i lavori, nel calcio ancora di più. Quando lasci punti in campionato, come abbiamo fatto noi, giocando a tratti male, ma con errori di singoli in partite che avevamo in mano, ti fa vedere le cose in maniera negativa. Bisogna distinguere il risultato dalla prestazione».
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