Arriva il record ma non la vittoria. L'Italia si ferma sull'1-1 contro la Bulgaria nella 'prima' da campione d'Europa: al gol di Chiesa a metà del primo tempo ha risposto Atanas Iliev poco prima dell'intervallo nell'unica vera occasione per la nazionale di Petrov.
A nulla è valsa la reazione degli azzurri veemente, continua ma anche imprecisa nella ripresa come niente hanno prodotto gli ingressi di Berardi e Raspadori per Insigne e Immobile. Mancini si consola della mancata vittoria con il primato assoluto di partite utili consecutive, 35, che in precedenza era stato raggiunto solo dalla Spagna (dal 2007 al 2009) e dal Brasile (dal 1993 al 1996).
In attesa dello scontro diretto domenica a Basilea l'Italia si conferma in testa al girone per le qualificazioni mondiali con 10 punti, 4 lunghezze in più della Svizzera che però ha due partite in meno vendone giocate solo due contro le 4 degli azzurri: come dire che per andare in Qatar ci sarà da lottare. La Coppa vinta l'11 luglio a Wembley ha accolto gli azzurri davanti all'ingresso monumentale dello stadio Franchi, 15.000 tifosi li hanno salutati sugli spalti intonando 'Notti magiche', grandi applausi anche per Vialli quando è entrato in campo mentre sul maxi schermo compariva la scritta 'Campioni d'Europa'.
Prima della gara il presidente federale Gravina ha consegnato a capitan Bonucci il patch dell'Uefa per le 100 presenze azzurre centrate a marzo, poi l'emozione degli inni e il minuto di silenzio per commemorare Francesco Morini. Al pronti via l'Italia in buona condizione ha preso subito a macinare il suo gioco (77% di possesso palla nei primi 10 minuti): manovra agile, scambi veloci, grande intesa. Un'Italia per 9/11 la stessa della finale europea fatta eccezione per Acerbi al posto di Chiellini (in panchina, in vista dello scontro diretto domenica con la Svizzera) e Florenzi per Di Lorenzo, un avvicendamento quest'ultimo che ha destato qualche sorpresa, anche perché da quanto filtra dal clan azzurro l'esclusione dell'esterno del Napoli sarebbe derivata da una scelta tecnica, alla luce degli altri prossimi impegni a Basilea e con la Lituania. Unici cambi quindi in difesa, conferma piena per il trio di centrocampo Barella-Jorginho-Verratti e per il tridente Chiesa-Immobile-Insigne.
La Bulgaria con il suo 4-2-3-1 faticava a contenere la voglia di gol degli azzurri ma Insigne falliva la mira, al contrario di Chiesa protagonista proprio nello stadio dove è cresciuto con la maglia della Fiorentina (il presidente Commisso era in tribuna): dopo una triangolazione con Immobile il figlio d'arte faceva partire un gran sinistro incrociato, portiere battuto e Italia in vantaggio, quarta rete per lui in azzurro, la prima dopo quella realizzata nella semifinale europea alla Spagna. Poco dopo sfiorava il raddoppio Immobile, generoso ma anche impreciso, e prima dell'intervallo ci provava ancora Insigne.
Nel mezzo però la doccia fredda del pareggio della Bulgaria sfruttando in contropiede la prima vera occasione: cross teso di Despodov sgusciato via a Florenzi e affondo di Iliev abile ad anticipare i difensori azzurri: prima rete subita dall'Italia nelle qualificazione mondiali. A inizio ripresa ecco la reazione rabbiosa di Bonucci e compagni. Un assalto costante, forse un po' troppo frenetico quindi alla fine impreciso, che andava a infrangersi contro la muraglia bulgara: Immobile (paratona del portiere bulgaro sul secondo tentativo), poi Barella e soprattutto Chiesa.
Clamorosa l'occasione dello juventino che si presentava solo in mezzo all'area ma Georgiev in uscita riusciva a salvarsi. Mancini allora cominciava a cambiare: dentro Cristante e Toloi per Barella e l'insufficiente Florenzi, poi Berardi e Raspadori per Insigne e Immobile. Ma nulla accadeva, la Bulgaria (un solo tiro ma prezioso) portava a casa il secondo punto in queste qualificazioni, mentre l'Italia capisce che d'ora in avanti nessuno, più che mai, le farà regali.
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