Tutto parte da Roma, a Londra calerà il sipario: in mezzo ci sono undici Paesi e altrettante città, per il primo Europeo di calcio che più itinerante di così non si può. Un torneo inedito sia nella formula che nel numero delle location, quello che scatterà l’11 giugno con Italia-Turchia, sul terreno dello stadio Olimpico: oltre a Roma e Londra, saranno protagoniste Copenaghen, Bucarest, Amsterdam, Baku, Budapest, Glasgow, Monaco di Baviera, San Pietroburgo e la spagnola Siviglia, che ha preso il posto di Bilbao. In passato, i Paesi ospitanti sono stati al massimo due, con il tandem Belgio-Olanda nel 2000 (vittoria della Francia) a fare da apripista della versione allargata (poi sono seguiti nel 2008 Austria e Svizzera, nel 2012 Polonia-Ucraina, in entrambi i casi successo degli spagnoli).
Nel gruppo delle magnifiche 11 manca, però, Bruxelles, cuore pulsante dell’Europa unita, e in un’edizione - la numero 16, per di più quella del sessantennale - l’assenza si nota: la città belga, in un primo tempo, era in corsa come sede ospitante, ma ha subito la bocciatura del proprio progetto per il nuovo stadio di calcio e così ha dovuto fare retromarcia. Ci sarà, invece, nonostante la Brexit, Londra, protagonista proprio dell’atto finale (ha ereditato anche le quattro partite originariamente previste a Bruxelles e che si disputeranno allo stadio di Wembley). Ci sono comunque sette capitali e undici stadi superiori ai 50.000 posti, con sei Paesi che ospiteranno la fase finale per la prima volta: Azerbaigian, Danimarca, Ungheria, Romania, Russia e Scozia.
L’Europeo itinerante, avrà purtroppo meno pubblico del previsto. Le restrizioni per la pandemia hanno infatti costretto organizzatori e tifosi a rimodulare i propri piani, con delle eccezioni: per seguire le partite in Ungheria, Azerbaigian e Russia verranno adottate procedure speciali. I possessori dei biglietti che arrivano a Budapest non saranno soggetti all’obbligo di quarantena. Rimarranno valide altre restrizioni, come l’obbligo di presentare un test negativo al Covid. I viaggi a Baku dall’estero non saranno consentiti in alcun modo ai non residenti. Tuttavia, i possessori dei biglietti delle partite che sono cittadini residenti in Turchia, Svizzera e Regno Unito, più quelli delle nazioni che parteciperanno ai quarti di finale, possono ottenere un visto. Presentando un test negativo al Covid-19, infatti, possono addirittura essere esentati dalla quarantena e dunque seguire le partite. Anche se si va a Bucarest, si può beneficiare dell’esenzione dalla quarantena, ma solo dopo avere presentato il certificato con un test negativo al Covid e limitando successivamente la propria permanenza a meno di tre giorni.
Nel 2024, però, si tornerà all’antico, ovvero alla formula collaudata, con la fase finale del torneo continentale che si giocherà tutta in Germania. L’obiettivo, per il primo europeo senza una fissa dimora, era di coniugare calcio, cultura e turismo con l’idea di 'portare l’Europeo alle personè. La diffusione della pandemia, però, ha stravolto i piani dei dirigenti europei. ANSA
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