Claudio Ranieri non sarà l’allenatore della Sampdoria nella prossima stagione. Dopo il lungo tira e molla sul rinnovo del contratto in scadenza a giugno, è lo stesso tecnico romano ad annunciare, alla vigilia dell’ultima di campionato col Parma, la sua partenza. "Voglio porre fine alla telenovela del mio contratto - le sue parole - Ho detto alla squadra che non resterò per un altro anno, non ci sono i presupposti per restare".
Da Ranieri tanti ringraziamenti, in primis ai suoi giocatori: "Sono stati dei ragazzi meravigliosi, soprattutto l’anno scorso durante il lockdown quando mandavamo loro le mail per farli lavorare e hanno lavorato alla grande. I risultati si sono visti dato che ci siamo salvati grazie alla loro professionalità. Quello di quest’anno è stato un campionato bello, combattuto, lottato, abbiamo fatto ottime partite e qualcuna l’abbiamo sbagliata ma ci sta e li ringrazio di cuore".
Ranieri non dimentica i tifosi: "Mi è dispiaciuto tantissimo non averli avuti allo stadio, non poter fare loro vedere una Samp che ha lottato su ogni pallone e contro ogni avversario. Spero di essergli piaciuto come allenatore del Doria". Ma Ranieri, che in apertura di conferenza stampa ha voluto rendere omaggio anche ai protagonisti dello storico scudetto del 1991 ("dei ragazzi eccezionali guidati da un allenatore come Boskov e dal presidente Paolo Mantovani, hanno realizzato il sogno della tifoseria doriana"), vuole congedarsi con una vittoria.
"Il Parma è già retrocesso ma sta giocando in tranquillità, ha perso a Roma al 95' su un gol rocambolesco - il riferimento alla sconfitta dei ducali con la Lazio - Ci sarà da correre se vogliamo chiudere la stagione a 52 punti".
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