La corsa Champions continua a a creare emozioni: alla goleada del Napoli rispondono Milan, Atalanta, Juve e, con molta fatica, la Lazio. Il successo più importante lo confezionano i bianconeri rialzandosi in casa del Sassuolo con due grandi vecchi: Buffon il giorno dopo il suo nuovo addio para un rigore a Berardi, poi Ronaldo segna in contropiede e colpisce un palo per il 3-1 finale. Ma al secondo posto ritornano Milan e Atalanta. Stavolta ad esagerare sono i rossoneri che dopo i tre gol alla Juve ne rifilano sette al Toro che incassa una disfatta storica condotta da uno strepitoso Teo Hernandez. Con un gol per tempo l’Atalanta fa un altro passo verso la Champions spingendo il Benevento verso la serie B. Si tiene teoricamente in gioco (dovendo recuperare la gara col Torino) la Lazio con un gol di Immobile al 95' che sancisce la sofferta vittoria sul Parma. Nella sfida di San Siro l'Inter regola secondo pronostico la Roma che cerca a lungo di recuperare il pari, poi Lukaku fissa il 3-1 finale. Per i giallorossi rimane in bilico il settimo posto. In zona retrocessione la posizione del Benevento è sempre più compromessa: a due giornate dal termine ha un distacco di quattro punti dal Toro e dallo Spezia, che pareggia con la Sampdoria, e il Cagliari che fa 0-0 con la Fiorentina si porta a +5. Vittoria che sancisce la salvezza anche per il Genoa che sconfigge il Bologna. Per Pippo Inzaghi le speranze sono ridotte al lumicino. Emozioni e grande vigore tra Sassuolo e Juve, lanciati verso obiettivi importanti. Gli emiliani partono forte e Bonucci regala un rigore su Raspadori, ma Buffon alza la saracinesca, ipnotizza Berardi che si fa respingere il tiro, dopo otto centri consecutivi. La gara cambia indirizzo e le giocate individuali fanno la differenza per la Juve. Prima Rabiot, poi Ronaldo, con una prodezza in contropiede, e Dybala consentono alla Juve di rialzarsi. Ma Atalanta e Milan non perdono colpi e si riportano al secondo posto. Il Milan prosegue nella sua scia positiva dopo il successo allo Stadium. Manca Ibra ma il gioco si snoda fluido. Splendida conclusione di Theo Hernandez, poi Castillejo prende il palo, dopo viene steso in area e il gelido Kessie raddoppia. Per i granata non è la serata giusta per timbrare la salvezza e il Milan dilaga col tris di Diaz e il poker di Hernandez con un colpo sotto. Il Toro non c'è più e la doppietta di Rebic certifica una sconfitta memorabile. Atalanta meno devastante del solito, ma il Benevento non ha comunque scampo e la retrocessione si avvicina. Varie occasioni, ma il vantaggio arriva sul solito assist di Malinovskyi e il 22/o gol di Muriel. Nella ripresa, inevitabile, il raddoppio firmato Pasalic e il Benevento si avvia mestamente verso la retrocessione. Mourinho non c'è ma vedendo in tv perdere la Roma con l’Inter prende appunti per poter trasformare i giallorossi, ancora una volta rimaneggiati per le varie assenze. L’Inter gioca in scioltezza ma i meccanismi solo oliati e passa prima con Brozovic e poi con Vecino per le solite amnesie difensive. Dzeko trova l’assist per il 2-1 di Mkhytarian che riapre i giochi. L’Inter frena e la Roma cerca il pari che sfiora col palo di Dzeko, ma alla fine Conte passa con Lukaku. Unica nota stonata, il diverbio tra Conte a Lautaro per la sostituzione. Solo nel recupero la Lazio riesce a tenersi in scia Champions grazia a Immobile. A piccoli passi le altre pericolanti si staccano dal Benevento. Cagliari e Fiorentina costruiscono un pari che sta bene a entrambe. Ancora meglio va al Genoa che si porta via da Bologna tre punti che archiviano una buona stagione. Ballardini trae frutto dal suo lavoro: i liguri fanno la partita, passano con Zappacosta e raddoppiano nella ripresa con un rigore di Scamacca. Lo Spezia guadagna un punto sul Benevento (portandosi a +4) con il pari conquistato in casa della Sampdoria. Pobega fa sognare gli ospiti due volte, ma prima Verre e poi Keita riportano in equilibrio la partita. ANSA