Una doppietta del 'Tucu' Correa e un gol di Immobile affossano il Milan, rilanciando le ambizioni Champions della Lazio, che adesso vede a 'soli' 5 punti - e con una partita in più da giocare - il terzetto formato da Napoli, Juventus e rossoneri. Chi rischia di veder sfumare i propri sogni di gloria, invece, è proprio la squadra di Stefano Pioli, che continua a perdere posizioni in classifica. Un dato? Solo 7 punti nelle ultime 5 partite. Più che una media da Champions sembra l'andatura di una squadra che non ha più nulla da chiedere alla stagione. Il Napoli, e soprattutto l'Atalanta, giocano un altro calcio e pure la Lazio di questa sera è apparsa con due marce in più rispetto a Calhanoglu e compagni. I biancocelesti hanno subito trovato il gol, poi hanno sfruttato il gioco di rimessa, che prediligono e che ha creato parecchi grattacapi al Milan, già tenuto per il collo da un pressing altissimo, a tratti asfissiante. I rossoneri hanno opposto, si fa per dire, una lentezza di manovra sconfortante, la prevedibilità e la scarsa vena di alcuni uomini - l'impresentabile Mandzukic su tutti - hanno reso il solco con gli avversari letteralmente incolmabile. Mai si è avuta l'impressione che il Milan potesse rimettere il risultato quantomeno sui binari dell'equilibrio. Il Milan che schiacciava gli avversari, e che vinceva anche quando magari non lo avrebbe meritato, non esiste più; al suo posto è rimasta una squadra prevedibile, in affanno, di una lentezza esasperante, svuotata di idee ed energie. Un Milan irriconoscibile rispetto a quello che, per diversi mesi, è rimasto sul tetto della Serie A, a guardare tutti dall'alto: grandi e piccole. Pronti via e il Milan illude, sfiorando subito il gol con Calhanoglu, che impegna Reina; la Lazio, invece, il gol lo trova con Correa, che riceve da Immobile, salta Donnarumma e insacca. Sono passati solo 2' dal fischio d'inizio. Ne passano altrettanti e Donnarumma - con un mezzo miracolo - evita lo 0-2 al Milan. La Lazio pressa altissimo e i rossoneri - storditi dal gol - non riescono ad andare oltre impacciati e sterili tentativi di impostare la manovra. La squadra dell'ex Pioli, però, quasi per inerzia, comincia ad affacciarsi con sempre maggiore frequenza nell'area della Lazio: prima con Rebic, che conclude fuori, poi con Calhanoglu, che piroetta a pochi passi da Reina, pronto alla chiusura. Al 35' Saelemaekers scambia con Calhanoglu e impegna ancora il portiere spagnolo. Il Milan tiene in mano il pallino del gioco ma la Lazio, si sa, a campo aperto diventa devastante e infatti in chiusura di tempo perviene al raddoppio con Lazzari, che riceve da Correa e insacca: tutto inutile, però, Orsato annulla per un millimetrico fuorigioco, ma soprattutto grazie al contributo del Var. Il raddoppio dei biancocelesti, tuttavia, è solo rinviato al 6' della ripresa: anche in questo caso è Correa a battere Donnarumma, dopo aver saltato Tomori. Questa volta il Var premia la Lazio e lascia perplessi i milanisti, inviperiti per un contatto fra Leiva e Calhanoglu in avvio di azione. Protestano tanto i milanisti, ma alla fine devono prendere atto del doppio svantaggio. Si attende la reazione del Milan, che non arriva: la Lazio va più vicina al 3-0 di quanto gli ospiti non creino i presupposti per l'1-2. Lo scatenato Correa impegna severamente Donnarumma; Immobile, invece, timbra il palo, poi si riscatta calando il tris. Del Milan si ricorda solo un colpo di testa di Tomori, che colpisce la traversa, poi più nulla. Il cammino verso la Champions si complica per i rossoneri che, se non riprenderanno a correre, difficilmente possono ambire a un posto nell'Europa che conta.