L'Italia non brilla, non entusiasma, ma vince anche in un campo non facile. Invertito l'ordine degli addendi, il risultato non cambia per gli azzuri di Mancini. Il 2-0 in casa della Bulgaria, con una prestazione ad andamento lento, serve a a spezzare il tabù della vittoria a Sofia, mai riuscita nei precedenti azzurri. E anche a consolidare la posizione nel girone di qualificazione ai Mondiali 2022: per differenza reti, la nazionale è avanti alla Svizzera. Sorride però poco Mancini, che dopo il secondo tempo di Parma vede ripetere gli errori di precisione e velocità un po' per tutti i 90' di Sofia. Un rigore generoso di Belotti in chiusura di tempo e una perla di Locatelli nella ripresa bastano a superare la Bulgaria, molto fisica e poco tecnica. Il risultato insomma è il bicchiere mezzo pieno. Per il resto, ad avvisare gli azzurri dei futuri rischi, oltre che la scarsa verve, non è solo lo spauracchio Uefa di rivedere le sedi dell'Europeo in base alla presenza di pubblico (le decisioni il 7 aprile), ma anche gli squilli della Svizzera, come peraltro anche della Turchia, avversaria dell'Italia il prossimo giugno. La partenza rapida degli elvetici nel girone di qualificazione ai Mondiali (3-1 contro i bulgari, 1-0 stasera con la Lituania) sono però il dato con cui fare i conti da subito. La corsa per evitare i play off mondiali è con la Svizzera. Eccolo allora il valore della vittoria di Sofia. Dopo il 2-0 all'Irlanda tre giorni fa, Mancini cambia per dribblare la stanchezza. A centrocampo ci sono dall'inizio gli interisti Barella e Sensi, davanti Belotti supportato da Chiesa, in difesa Spinazzola e Acerbi sono i subentrati per Emerson e Chiellini. Dall'altra parte, Petrov cambia rispetto al ko con la Svizzera, e davanti si affida alle sponde di Galabinov. E' proprio del centravanti dello Spezia il primo tiro, al 4', ma Donnarumma blocca il pallone debole. L'Italia spinge soprattutto a sinistra con Insigne-Spinazzola, dalla parte opposta Chiesa appare più bloccato. Tanti tocchi a centrocampo e molta imprecisione. Al 7' Chiesa, stretto in area dai centrali bulgari, reclama un rigore, subito dopo Belotti alza l'assist del terzino romanista. Lo schema si ripete al 20', quando il centravanti non arriva in tempo sul pallone teso da dentro l'area. Via via l'Italia si sgonfia, la circolazione palla è lenta, Sensi e Verratti arrancano e per un lungo periodo la partita è bloccata. Quanto ai padroni di casa, restano serrati davanti alla propria area e si affidano ai lanci per la sponda di Galabinov, senza creare pericoli. I tagli d'attacco dovrebbero essere la soluzione anche per gli azzurri, ma l'imprecisione di Sensi o i tempi di Chiesa non creano sincronismi perfetti. Mancini striglia la squadra, e il finale del tempo è una scossa: prima Belotti si gira in area ma viene murato, poi e' sempre il centravanti a procurarsi il rigore al 42', su lancio di Insigne che costringe Dimov alla pressione. Belotti ringrazia l'arbitro per la generosità, si appropria del pallone e va sul dischetto per l'1-0 che chiude il tempo. Al rientro, il ct Petrov corre ai ripari sulla corsia dove Spinazzola imperversa e sostituisce Cicinho con Karagaren. La partenza azzurra è ancora lenta, il nuovo entrato frena Spinazzola e al 12' reclama un rigore non concesso per un mani in area di Sensi. La Bulgaria prende coraggio, Karagaren si rende ancora pericoloso, poi di nuovo protagonista l'arbitro Vincic, al 17', quando sta per fischiare un nuovo rigore su Belotti e poi ci ripensa, nonostante appaia più chiaro di quello concesso. Dieci minuti dopo una fiammata azzurra, Verratti su punizione pesca Belotti che scavalca il portiere ma è fermato dalla base del palo, per poi sparare alto sulla ribattuta. Nel frattempo Mancini prova a rimettere la sua Italia in carreggiata, con due doppi cambi: Di Lorenzo e Locatelli per Florenzi e uno spento Sensi prima, Immobile e Bernardeschi per Belotti e Chiesa. Il premio alle scelte del ct, dopo una fase di sofferenza difensiva degli azzurri, è firmato da Locatelli: il suo destro a giro al 37' da dentro l'area, dopo una lunga circolazione palla, vale il 2-0 oltre che il primo gol personale in nazionale. Il risultato al sicuro mette verve agli azzurri, ma Immobile spreca la palla del terzo gol che sarebbe stato ancora più prezioso prezioso nel testa a testa con la Svizzera. Ora l'Italia vola in Lituania, per la terza partita, mercoledì.