Nonostante le assenze in difesa, Ronaldo partito dalla panchina e una formazione quasi completamente rivoluzionata, la Juventus si prende una vittoria di forza e carattere ai danni di una Lazio bella a sprazzi. Allo Stadium finisce 3-1 in rimonta, con Correa che apre le danze ma non basta ai capitolini, ribaltati da Rabiot e dalla doppietta di Morata. Pirlo ed i suoi si portano momentaneamente a -1 dal Milan secondo, mentre la formazione di Inzaghi resta settima alle spalle del Napoli. Migliore l’inizio dei biancocelesti, che al quarto d’ora sfruttano l’erroraccio di Kulusevski per sbloccare la gara. Lo svedese sbaglia un passaggio lanciando Correa verso la porta, l’attaccante laziale è bravo a superare Demiral battendo Szczesny con un destro sul primo palo. I padroni di casa non ci stanno e reagiscono provando subito ad aumentare i giri del motore, recriminando anche per un presunto rigore non fischiato al 24': Hoedt devia con il braccio in area in maniera abbastanza netta, ma per arbitro e Var non ci sono gli estremi per il penalty. La squadra di Pirlo continua a spingere e dopo aver sfiorato il pari con Morata, trova comunque l’1-1 con Rabiot che calcia di potenza sotto la traversa sorprendendo Reina da posizione defilata. L’avvio di ripresa è scoppiettante, con Chiesa che si mette in proprio andando vicino ad un super gol, mentre dall’altra parte Milinkovic è sfortunato nel colpire una traversa con un colpo di testa. Al 57' colpisce ancora la Juventus e lo fa con Morata, bravissimo nel concludere alla perfezione un contropiede perfetto nato da un’altra bella giocata di Chiesa. Passano giusto un paio di minuti e lo spagnolo fa doppietta su calcio di rigore, conquistato da Ramsey per fallo di Milinkovic. Una mazzata per la squadra di Inzaghi, che con orgoglio prova comunque a restare in partita, ma tutti gli sforzi saranno vani fino alla fine. AGI