La pennellata di Eriksen, travestitosi per una sera da uomo della provvidenza, regala all'Inter uno dei derby più pazzi degli ultimi anni, tra scontri in campo, l'infortunio dell'arbitro Valeri e un super recupero.
Il Milan va ko infatti solo al 52' della ripresa per una punizione del centrocampista danese, inserito come mossa della disperazione da Conte (che salterà le prossime due gare di campionato per squalifica dopo lo scontro con Maresca a Udine) nel finale e capace di regalare ai nerazzurri la vittoria per 2-1 che vale la semifinale di Coppa Italia contro la vincente della sfida tra Juventus e Spal.
L'epilogo di una stracittadina magari poco divertente dal punto di vista tecnico, ma che ha regalato sicuramente emozioni. Protagonista nel bene e nel male Zlatan Ibrahimovic: lo svedese prima regala il vantaggio alla squadra di Pioli, poi poco prima dell'intervallo fa esplodere la rabbia di Lukaku con rissa sfiorata e nella ripresa si fa espellere per doppia ammonizione, aprendo alla rimonta interista, con il pareggio su rigore dello stesso belga e poi, quasi all'ultimo respiro, la punizione di Eriksen.
Un derby aperto da un'accoglienza un po' troppo calorosa da parte delle due tifoserie, con circa 1.500 tifosi nerazzurri ad attendere la squadra fuori da San Siro nonostante le norme anti-Covid. In campo domina il turnover ma non troppo, con Conte e Pioli che fanno riposare soltanto alcuni dei big.
Il Milan parte meglio, anche se il tecnico rossonero perde quasi subito Kjaer per un problema muscolare alla coscia sinistra. L'Inter alza i ritmi e trova un super Tatarusanu su un mancino ravvicinato di Lukaku, ma nel momento migliore dei nerazzurri è il solito Ibrahimovic a trascinare i suoi, regalando il vantaggio al Milan con un destro a incrociare da posizione defilata che sbatte sul palo e si insacca per il suo 499/o gol in carriera con i club.
Gli uomini di Conte reagiscono con un colpo di testa di Sanchez salvato sulla riga da Hernandez e da Tomori, ma è nel finale di primo tempo che la gara si scalda sul serio, con lo scontro tra Lukaku e Ibrahimovic. Tra i due volano parole grosse: "Vai a fare le sue stronz... vodoo, piccolo asino", le parole dello svedese, "vaffa... a te e tua moglie, vuoi parlare della madre? Figlio di putt...", la risposta del belga.
Uno scontro che prosegue anche verso gli spogliatoi, con Lukaku trattenuto a fatica dai compagni e dal team manager. Episodio che porta a due gialli pesanti, perché l'attaccante nerazzurro era diffidato (salterà la semifinale d'andata), mentre a inizio ripresa Ibrahimovic si fa espellere per doppia ammonizione.
Conte si gioca la carta Hakimi, con il passaggio alla difesa a 4. Ma serve un "regalo" di Leao, che stende ingenuamente Barella in area, con l'arbitro che solo al Var concede il rigore trasformato da Lukaku per il pareggio. L'Inter alza la pressione, ma il protagonista diventa lo stesso fischietto romano, costretto a uscire intorno al 35' per un infortunio muscolare che porta ad uno stop di circa 8' della gara. Nel finale ci provano Hakimi e Vidal, ma il protagonista nel finale diventa Tatarusanu, che salva prima su Lautaro poi su Lukaku da due passi nel maxi recupero da 10'. E quando i supplementari sembrano ormai una certezza, la pennellata di Eriksen dal limite manda i titoli di coda: Inter in semifinale, con vista sulla Juve. Milan che si lecca le ferite pensando già al campionato e alla sfida con il Bologna di sabato.
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