Nemmeno l'ombra del biscotto a Madrid. A San Siro però l'Inter non riesce a vincere contro lo Shakhtar Donetsk ed è fuori non solo dalla Champions, ma anche dall'Europa. I nerazzurri riescono nell'impresa al contrario: non solo non battono lo Shakhtar Donetsk, ma con un deludente 0-0 finiscono anche ultimi nel girone, dicendo in un colpo solo addio sia alla Champions sia all'Europa League. Un flop pesante, perché arrivato in un gruppo tutt'altro che irresistibile e che lascia dubbi ancora più pesanti sulla gestione Conte, il cui curriculum in Europa ora parla di due eliminazioni consecutive ai gironi (tre per l'Inter considerando anche quella con Spalletti nel 2018/19). Un fallimento che ha la faccia di Conte, ma anche (seppur incolpevole) quella triste di Eriksen, lanciato nella mischia solo negli ultimi 5' incidendo più di quanto avesse fatto Gagliardini in 75', così come anche quelle di Lautaro e Lukaku, ancora assenti nelle gare che contano di più. Non si può dire nemmeno che l'Inter non ci abbia provato: alla fine le statistiche parlano di 21 conclusioni verso lo specchio e 13 calci d'angolo, ma il dato più importante, quello dei gol, resta inchiodato sullo zero, anche dopo oltre 7' di recupero. Non certo per merito dello Shakhtar, che come all'andata fa forse anche meno del compitino, si difende pure in dieci ma porta a casa un punto festeggiatissimo che significa terzo posto nel girone ed Europa League, forse non sapendo che con una vittoria sarebbero andati agli ottavi. Lo schieramento a specchio degli ucraini fin da subito lascia intendere gli obiettivi e non sorprende l'Inter in avvio, anzi, con Conte che ritrova Barella in extremis dopo i problemi alla caviglia, lasciando Eriksen in panchina. Sotto la pioggia del Meazza, è Lautaro ad avere sul destro la prima occasione della gara, ma la sua conclusione volante centra in pieno la traversa. I nerazzurri a poco a poco prendono il controllo della gara, che si mette di fatto sugli stessi binari della gara d'andata: possesso, qualche occasione ma difficoltà a sbloccare la sfida. La palla buona sembra capitare a De Vrij, il cui destro a colpo sicuro da dentro l'area piccola su sviluppi di corner viene respinto da un difensore. Lo Shakhtar si fa vedere con un destro da fuori di Dodo su cui Handanovic blocca sicuro, per il resto è quasi un monologo interista, seppur non riesca a creare altre occasioni se non un colpo di testa centrale di Lautaro. L'Inter alza la pressione a inizio ripresa e serve un super Trubin per salvare su una incornata di Lukaku. Lo Shakhtar si salva ancora, poi, su un destro da fuori di Brozovic, ma in contropiede sfiora il vantaggio con una doppia occasione per Tete e Taison. I nerazzurri collezionano calci d'angolo, Conte si gioca anche la carta Eriksen nel finale, che ci prova, ma senza troppa fortuna. La foto della serata è un colpo di testa a botta sicura di Sanchez respinto da Lukaku, come se anche la dea bendata avesse deciso di voltare le spalle ai nerazzurri. Il tabellone anche dopo 7' di recupero dice 0-0: l'Inter saluta la Champions League e l'Europa, gettando tante nubi sulla gestione del tecnico e sul futuro. Che passa, ora, solo dallo scudetto, l'ultimo obiettivo stagionale per i nerazzurri. Ma servirà ben altra Inter e ben altro Conte per provare a tornare a sognare.