Il Verona batte 3-1 il Benevento nel posticipo della sesta giornata, una partita dai mille volti che alla fine premia i veneti, portandoli nelle zone alte della classifica. La squadra gialloblù fa ora parte di un quartetto a quota 11 che comprende anche Inter, Napoli e Roma, formazioni con ben altre ambizioni, ma ha confermato che nonostante le numerose cessioni importanti l’impronta del tecnico, Ivan Juric, non è cambiata e potrebbe permettere di ripetere gli exploit della scorsa stagione.
Il Benevento può recriminare per aver subito la rete del 2-1, una prodezza di Barak per la sua seconda rete del match, quando aveva preso in mano la gara e per l'espulsione per proteste di Caprari che ha allontanato la possibilità di una rimonta. Hellas va presto in vantaggio col ceco Barak, uscito dal tunnel del Covid-19, su delizioso assist di Zaccagni dopo un avvio tutto all’attacco per i gialloblù. Poi tanto Benevento con Silvestri decisivo su Caprari del sempre insidioso in due occasioni. Ad avvio ripresa Juric cambia due difensori, Lovato e Empereur per Magnani e Dawidowicz ma la difesa continua a ballare pericolosamente.
Bello il pareggio del Benevento costruito sulle triangolazioni Insigne e Lapadula con il neo attaccante della nazionale peruviana che inchioda Silvestri. Nel momento migliore dei campani, il Verona risorge sfruttando ancora la corsia di sinistra. Lo strappo di Zaccagni è seguito da Dimarco che serve Barak che con una grande conclusione di esterno sinistro batte Montipò.
Il Benevento reclama il rigore per un contatto Caprari-Tameze, ma per la Var non è da penalty. Il giocatore del Benevento continua le proteste e viene espulso. Kalinic sfiora il tris colpendo la traversa su un bello stacco in elevazione, ma poco dopo arriva con Lazovic che lo firma con un colpo di testa ravvicinato. ANSA
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