Una Lazio rabberciata causa infortuni e tamponi positivi, strappa un punto in casa dei campioni del Belgio, il Bruges, e dimostrando di saper soffrire si mantiene in corsa per il passaggio agli ottavi. La prova dei biancocelesti, oggi con una maglia verde fluo, è stata d’orgoglio e merita gli applausi, a parte Patric autore di un intervento sciagurato che ha fruttato il rigore del pari del Bruges. A fine primo tempo Inzaghi lo ha lasciato negli spogliatoi, sostituendolo con Pereira (Parolo è stata spostato in difesa), segno che il tecnico si era arrabbiato con il difensore catalano. Su tutti Milinkovic, maestro del centrocampo, che ha fatto reparto quasi da solo e nel secondo tempo ha sfiorato la rete del successo: ma è stato bravissimo Mignolet ad opporsi. Alla fine ne è venuto fuori un punto comunque prezioso, tenuto conto dell’organico decimato, che consente di mantenere il primato nel girone in attesa del confronto con lo Zenit che ha perso anche oggi, col Borussia. Era complicato fare meglio, vista la situazione (il ds Tare ha ventilato perfino la possibilitò di chiedere il rinvio del match di campionato con il Torino), e quindi ben venga questo pari contro una rivale che si è dimostrata di buon livello e poco propensa a fare da sparring partner. Nell’ultima parte della ripresa i giocatori del Bruges sprecavano con errori di mira e ad aumentare il coefficiente di difficoltà della Lazio arrivava l'infortunio a una spalla di Caicedo, che costringeva Inzaghi ad inserire il Primavera Czyz al 68'. Ad un certo punto era quasi un monologo dei campioni del Belgio, ai quali però mancava, come nei primi 45', solo l’affondo finale. M Nel primo tempo la Lazio, condizionata dalla assenze ma non per questo arrendevole, e anzi protagonista di un primo tempo di orgoglio e serietà, aveva mostrato una maggiore attenzione rispetto al solito nella fase difensiva, limitando le discese sulle fasce di Marusic e Fares. Però, nonostante il match giocato come se il problema del Covid non ci fosse, aveva palesato anche ingenuità come quella che, al 42', aveva causato il rigore a favore del Bruges, con un’inutile spinta in area di Patric a Rits, vista dall’arbitro che concedeva il penalty dopo consulto al Var. La troppa irruenza negli interventi era costata il giallo anche a Hoedt. Ma la Lazio la sua partita l’aveva fatta, in primis con l’azione che dopo 14 minuti aveva portato al gol di Correa, che aveva concluso al meglio di sinistro, una bella azione da lui stesso impostata e rifinita dopo il 'dai e vaì con Marusic. Il Bruges, da parte sua, aveva denotato una certa incapacità da parte dei due difensori centrali a tenere la linea (ma erano al rientro dopo aver smaltito il Covid) e quindi a posizionarsi nel modo giusto. I belgi erano anche più propositivi in avanti ma con poco costrutto. Idem nel secondo tempo, e viene da pensare che una Lazio a ranghi completi in casa dei belgi avrebbe vinto. Ma è un dubbio che non verrà sciolto. ANSA