Romelu Lukaku salva l’Inter, ma la squadra di Conte si complica ancora una volta la vita. Il belga al 90' trova la zampata del 2-2 contro il Borussia Moenchengladbach a San Siro, un pareggio che però rischia di rendere decisamente più complesso il percorso in Champions League. I nerazzurri inciampano in una gara che avevano controllato senza troppo patemi sia prima che dopo il vantaggio siglato proprio da Lukaku (in gol per la nona gara consecutiva in Europa). Ma, come spesso successo in questo inizio stagione, gli basta poco per perdere la bussola: due errori di Vidal avevano infatti spianato la strada ai tedeschi, riacciuffati poi soltanto all’ultimo respiro quando già assaporavano il gusto del colpaccio esterno. Come l’anno scorso, all’esordio casalingo in Champions arriva così un pareggio per gli uomini di Conte, che ora avranno poche occasione per sbagliare se vorranno centrare l’obiettivo ottavi. Anche perché nel frattempo l’emergenza Covid è tornata a farsi sentire in casa nerazzurra, con la positività di Hakimi che ha allungato la lista di contagiati di nuovo a 5 (con Radu, Skriniar, Young e Gagliardini). "Abbiamo avuto comunicazione dall’Uefa del responso a seguito dei tamponi fatti 48 ore prima della partita, con responso positivo", le parole dell’ad Marotta. Con l’ansia che torna a salire, considerando che Hakimi (che potrebbe rientrare per il big match con il Real Madrid del prossimo 3 novembre) ieri ha svolto la rifinitura insieme ai compagni: il prossimo giro di tamponi potrà dire di più, all’inizio di un tour de force da 6 gare nei prossimi 18 giorni. Intanto però Conte ha perso un’altra pedina fondamentale, la cui assenza non si è fatta sentire eccessivamente vista la buona prestazione di Darmian sulla fascia, all’esordio in nerazzurro. L'esterno ex Toro non è stata l’unica novità della serata, con Eriksen e Sanchez rilanciati dal 1' ma ancora protagonisti con prove altalenanti. Per svegliare l’Inter, dopo un primo tempo in cui le migliori occasioni erano capitate al danese e a Lukaku, è servito l’ingresso a inizio ripresa di Lautaro Martinez: dalla testa dell’argentino è nata l’azione conclusa dallo stesso Lukaku con un tap-in vincente dopo un batti e ribatti in area per l’1-0. Un vantaggio tutto sommato meritato, ribaltato solo da un Vidal in serata decisamente negativa. Il cileno prima ha steso Thuram in area, rigore concesso al Var e poi trasformato da Bensebaini, poi, subito dopo un palo di Lautaro, si è addormentato su un lancio di Kramer lasciando strada libera a Hoffmann di trovare il raddoppio per gli ospiti. Per rimettere la sfida in equilibrio è servito il solito Lukaku, capace di trovare il quinto gol nelle prime sei partite in stagione con una zampata su tocco di Bastoni. Un pareggio da amaro in bocca, che rischia di complicare e non poco la corsa in Champions League. Servirà fare punti in casa della sorpresa Shakhtar, capace di battere il Real Madrid pur falcidiato dalle assenze per i casi di coronavirus in squadra. Una strada che diventa subito in salita per Conte in Europa: l’Inter ora non potrà più sbagliare. Nell'altro match che vedeva impegnata una squadra italiana, Zapata apre le danze, Gomez concede il bis, Muriel imbusta la pratica già prima dell’intervallo e l’esordiente Miranchuk ci mette il sigillo, calando il poker. Un’Atalanta alla sudamericana con la ciliegina russa: due colombiani assistiti alle spalle dal tuttocampista argentino, chiudono la pratica a Herning contro il Midtjylland, esordendo col botto nel Girone D della Champions, che all’andata vedrà i bergamaschi ospitare le big Ajax e Liverpool nei due prossimi martedì consecutivi. Solo un rischio corso nella prima metà, ma superiorità indiscutibile sul piano tecnico, valorizzata da un pressing altissimo, cui la squadra di Priske non ha mai trovato rimedi. Alla MCH Arena a un inizio un pò contratto fanno da contraltare le accelerazioni di Gosens, che al 6' borseggia una palla in uscita cadendo in area senza contatto con Andersson e due minuti più tardi allarga troppo il diagonale sull'apertura dalla lunetta di Zapata. La sfida è molto tattica e vive di fiammate improvvise. Tra 12' e 13' i danesi si affacciano con Onyeka, che però tira malissimo da fuori dopo un rimpallo seguito all’azione a due Dreyer-Sisto con cross dal fondo, e con quest’ultimo che parte centralmente senza tenere bassa la sfera dai venti metri. La miniserie di chance nerazzurre si apre con Zapata (16'), che riceve in corridoio da Freuler, cogliendo il primo palo alla sinistra dell’estremo difensore di casa. Oltre metà della prima frazione, il centravanti di Cali prima pressa alto per il diagonale mancino allungatogli sul fondo da Hansen (24'), quindi incrocia il destro sull'onda lunga di un alto calcio franco, con Toloi a centrare da destra e Romero a rifinire di testa, smarcando il compagno. Nell’ultimo spicchio che precede l’intervallo si passa in un amen dal pari mancato al raddoppio. Sportiello (34') è bravo a difendere il palo dal sinistro di Dreyer su assist di Cajuste, poi è graziato dalla mira sbagliata di Onyeka. Non mancano i brividi freddi, come al 34': Dreyer trova pronto Sportiello alla difesa del legno di competenza su invito di Cajuste. Pari sbagliato, raddoppio assicurato: da sinistra al centro, Gosens-Duvan, appoggio all’indietro per il Papu che, poco dietro la lunetta, scaglia un bolide che s'insacca, scheggiando la faccia inferiore della traversa. Il tris è calato da Muriel, in tap-in (42') dopo la combinazione sempre da sinistra Djimsiti-Gosens conclusa da Zapata sui guantoni di Hansen. La ripresa si apre con un mezzo brivido per gli atalantini, bravi con Hateboer nella chiusura in diagonale su Cajuste, proiettato verso l’area dal lancio di Andersson, e Dreyer ad alzare da fuori (4'), mentre la combinazione Muriel-Freuler-Hateboer (6') è stoppata da Onyeka. A metà del guado tocca a Pasalic per Gomez e Ilicic per Muriel; al 25' Sviatchenko sale in cielo sulla punizione dalla trequarti di Evander senza angolazione né potenza. Alla mezzora Ilicic, in chisura di triangolo col croato, si vede parare la botta indisturbata con la palla a sfiorare il palo, il tiro strozzato del medesimo di Pasalic su sponda di Djimsiti non è angolato. Al 34' Onyeka da fuori - appoggio di Vibe - ha il mirino appannato, mentre Sportiello alza di pugno in corner la punizione di Evander (36') a Miranchuk già subentrato a Zapata e Pasalic calcia a lato dal limite dopo la respinta della difesa sull'inserimento dell’ex Lokomotiv, che a 2' dal 90' si sistema la palla al limite servitagli da Ilicic calciando sotto il sette alla destra di Hansen. ANSA