Con Ibrahimovic costretto dal coronavirus in isolamento a casa, Lorenzo Colombo si è ritrovato per la prima colta titolare nell’attacco del Milan, e porta la sua firma uno dei tre gol (gli altri due di Calhanoglu) con cui i rossoneri hanno superato 3-2 il Bodo/Glimt, soffrendo fino all’ultimo istante. Graziata da Saltnes al 92', la squadra di Pioli approda al playoff di Europa League, il primo ottobre in Portogallo contro il Rio Ave (ha eliminato il Besiktas ai rigori), ultimo ostacolo verso la qualificazione alla fase a gironi. "Zlatan mi ha detto che sta bene, è asintomatico. Era molto dispiaciuto perché si trovava in una condizione fisica straripante. La sua speranza è debellare la malattia il più presto possibile", ha raccontato il dt rossonero Paolo Maldini, che nemmeno prende in considerazione di cercare un sostituito sul mercato. "Tra sette giorni sarà disponibile secondo me", ha sorriso, esprimendo una speranza che difficilmente si realizzerà prima di sue settimane. Nel frattempo, come in questa serata di coppa, potrebbero avere più spazio suo figlio, Daniel Maldini, e appunto Colombo, titolare in coppa perché Leao era appena uscito dalla quarantena e Rebic scontava il secondo dei tre turni di squalifica. Il giovane brianzolo di Vimercate, promessa del vivaio rossonero, si è fatto trovare pronto: sempre nel vivo del gioco, alla ricerca continua dell’inserimento in profondità, al 32' era al posto giusto al momento giusto quando Calhanoglu di tacco gli ha servito l’assist liberandolo davanti alla porta, prima di un urlo liberatorio risuonato nel deserto di San Siro. Un gol provvidenziale perché il Milan si era anche trovato sotto, colpito in contropiede da Junker (14'), cento secondi prima del pareggio realizzato con un mancino velenoso da Calhanoglu, autore poi del 3-1 al 5' della ripresa con un destro al volo, bello quanto quello con cui Hauge al 10' ha sorpreso Donnarumma riaccendendo le speranze norvegesi. Il Milan ha commesso più di un pasticcio in difesa, a centrocampo ha fatto parecchia confusione e ha rischiato il pareggio nel finale, quando più sono pesate le assenze in attacco. Ma Pioli poteva mettere in conto una partita non semplice, al di là della schiacciante superiorità rispetto ai norvegesi, che da giugno hanno infilato 18 vittorie e due pareggi con una rosa che vale meno dell’ingaggio lordo di Ibrahimovic. In difesa pesavano le assenze di Muscchio e Romagnoli. E la vigilia è stata decisamente tormentata. Il tampone positivo di Duarte ha costretto a fare allenamenti individuali, e la giornata della partita si è aperta con la notizia che il coronavirus ha colpito anche Ibrahimovic. Pioli dovrà sostituirlo per almeno due settimane, e nel frattempo tutta la squadra sarà in isolamento fiduciario domiciliare, secondo l’indicazione dell’Ats: niente ritiro 'bolla' a Milanello, ma giocatori e staff tecnico dovranno lasciare le loro abitazioni solo per recarsi agli allenamenti e alle partite. ANSA