La Juve reagisce e può rifiatare. Al bivio di Bologna la macchina di Sarri imbocca la strada giusta e si scuote un pò della ruggine del lockdown, vincendo grazie a Ronaldo e Dybala e mostrando pure qualche lampo di gioco, anche se il rigore che ha sbloccato la partita è apparso generoso. Alla fine, comunque, i bianconeri sono stati più in palla della squadra di Mihajlovic, alla prima dopo la quarantena: di questi tempi 180 minuti sulle gambe fanno la differenza. Era una partita chiave, dopo zero gol segnati nelle due sfide di Coppa, con Sarri costretto a rinunciare ancora a Higuain e Chiellini. Così l’allenatore, all’esame campionato, ha provato a variare e ha indovinato la scelta di Bernardeschi, uno dei migliori, al posto di Douglas Costa nel tridente e Rabiot a centrocampo, per Matuidi. Al di là dei nomi sulle formazioni, un pò per tutti resta difficile abituarsi all’atmosfera che circonda la fase due della serie A, con la concentrazione che rischia spesso di smarrirsi nel vuoto di queste serate di inizio estate, come dimostrano i disimpegni delle difese a mettere quasi gratuitamente in difficoltà i due portieri polacchi, entrambi vicini alla topica nei primi minuti, spersi senza i boati a sottolineare ogni respiro. Chi sta via via prendendo le misure al nuovo calcio ovattato è invece Cristiano Ronaldo, forse anche per la ritrovata e favorita posizione di sinistra, che gli consente di rientrare e impegnare subito Skorupski, al 6'. Poi, fino al rigore, succede, poco. E’ un confronto di urla, tra Mihajlovic e Sarri, che rimbombano fino alla tribuna dove siede solitario il ct della Nazionale Roberto Mancini, salutato dall’amico serbo all’ingresso in campo. La svolta arriva al termine di un’azione confusa che ha visto più di un contatto nelle vicinanze della porta rossoblù. Probabile che Rocchi abbia valutato fallo la trattenuta di Denswil su De Ligt, ma cade anche Rabiot in uno scontro con Medel, a palla lontana. Comunque, Ronaldo va sul dischetto e questa volta non sbaglia, conclude centrale spiazzando Skorupski e segna il suo 54/o gol in bianconero, il numero 22 in questo campionato. Molto meno caotico il raddoppio, come se servisse liberare il motore dalle incrostazioni per vedere girare gli ingranaggi. Tacco di Bernardeschi, stop, controllo e tiro a a rientrare di Dybala, che ha il tempo di predere la mira da fuori area, al 36'. Il ritmo rimane discreto, ma più passano i minuti e più emerge la differenza anche fisica tra le due squadre. Ancora Ronaldo va a sfiorare il tris al 7' del secondo tempo, e un minuto dopo Bernardeschi colpisce il palo. Poi si susseguono le occasioni, con l’impressione che la Juve la possa chiudere da un momento all’altro. Sinisa prova allora a scombinare gli schemi, buttando dentro Palacio per Svanberg e i suoi collezionano una serie di corner che per qualche tempo costruiscono un accenno di assedio, ma senza concretizzare. Poi, con i tanti cambi, il gioco intorno al 70' si sfilaccia, e la partita un po' si trascina, con la stanchezza che colpisce De Sciglio, costretto a fermarsi durante uno scatto, per un problema a un muscolo. I rischi del calcio estivo, una nuova grana per Sarri a cui si aggiunge l’ingenuità di Danilo, espulso nel recupero per doppio giallo. Neanche il tempo, per l’allenatore, di godersi il ritorno al gol e alla vittoria. ANSA