«Ho ancora un anno e mezzo di contratto: non è tanto, ma per il momento non c'è nulla con la Juve per quel che riguarda il rinnovo». Così Paulo Dybala ai microfoni della CNN. «Sono felice qui, ma dipende dalla Juve - continua -. L’anno scorso sono rimasto: mi avevano cercato Manchester United, Tottenham e Psg, ma sono rimasto per non lasciare un brutto ricordo dopo la stagione negativa. Il Barca è un club straordinario, con Messi ancora di più, ma anche la Juve è una grande squadra. Qui ho la fortuna di giocare con Buffon e Ronaldo». Oltre al futuro, Paulo Dybala ha affrontato anche il tema del razzismo durante l’intervista rilasciata alla CNN. «La mia famiglia mi ha educato in un certo modo, senza fare distinzioni sulla pelle, ma è evidente che non tutti la pensino così e che ci sia un problema - le parole della Joya - e penso che dovrebbe essere la Federazione a dover prendere provvedimenti, servono pene più severe. Se non lo fanno, tocca a noi calciatori o agli arbitri agire in prima persona, lasciando il campo o interrompendo la partita». Alcune occasioni sono state vissute in prima persona da Dybala: «Penso a Balotelli o Pjanic contro il Brescia, ma anche a Kean a Cagliari - ha continuato l’attaccante bianconero - e devo dire che Allegri e Bonucci sbagliarono le parole da utilizzare: non sono assolutamente razzisti, ma in casi come questi bisogna stare attenti al messaggio che si manda». ANSA