«Speriamo che si riprenda presto, mi manca molto vedere le partite. Come ct della Nazionale, se finisse il campionato ora sarei più contento, perché poi cominceranno ad accumularsi le partite, ma è giusto riprendere se ci sarà la possibilità": così il ct della nazionale italiana Roberto Mancini, in una diretta Instagram con la Gazzetta dello Sport. «I giocatori e la gente hanno bisogno del calcio, che è un’industria importante - ha aggiunto - Sarebbe meglio se non si giocasse, ci sarebbe più tempo per recuperare e riposare. Al contrario, non ci sarà tempo nemmeno per allenarsi bene. Però è giusto ricominciare». «Mi sono stancato di stare a casa, lo ammetto - dice Mancini -. È una cosa che sta diventando insopportabile, diciamolo francamente. Dopo 60 giorni chiuso c'è da impazzire. Cosa faccio? Cerco di allenarmi la mattina e il pomeriggio godermi il terrazzo, se c'è bel tempo. Niente sport all’aria aperta, si sa che non si può. La cosa che mi manca di più sono i miei genitori. La vera preoccupazione che ho è solo per loro, visto che hanno una certa età». Mancini non dimentica la sofferenza che il Covid 19 ha provocato alle famiglie italiane. «Il lato peggiore di questo virus sono ovviamente le vittime. E soprattutto non aver potuto dare un ultimo abbraccio a chi stava morendo. Credo sia davvero terribile». Il ct parla poi della sua Nazionale: «Abbiamo un buon gruppo e il merito va ai ragazzi. A settembre ci saranno tantissime partite, tra Nations League e qualificazione al Mondiale 2022: non sarà così semplice, avremo bisogno di tanti giocatori, convocando magari qualcuno in più dei soliti 23-24. Avremo di sicuro qualche problema in più, ma io mi auguro che la squadra continui a giocare come stava facendo, con quella qualità che piace alla gente e ovviamente continuando a vincere». ANSA