La frenata è un ricordo lontano: Ronaldo e Immobile trascinano al successo rotondo Juventus e Lazio e, nel giorno dell’esordio di Daniel Maldini, terza generazione del calcio, la corsa-scudetto rimane immutata. Anche perché Romelu Lukaku rigenera l’Inter con una doppietta, permettendole di imporsi nella Dacia Arena contro un’Udinese ben messa in campo e assai motivata. Ma non basta contro i nerazzurri che schierano Eriksen dall’inizio e, seppur privi di Lautaro Martinez, nella ripresa impongono la legge dei più forti. Resta tutto invariato, quindi, al vertice e adesso si aspetta il recupero di mercoledì fra Lazio e Verona. A Torino la Juve soffre più del dovuto, perché la Fiorentina le tiene testa a lungo: per spianare la strada ai campioni ci vogliono due rigori, il secondo molto discutibile, che scatena la reazione infuriata del patron Commisso contro gli arbitri. Per la Lazio, invece, la Spal è solo un utile allenamento in vista del Verona: quattro gol in 38' e la Spal va ko. Le sorprese arrivano dalle altre due sfide del pomeriggio e da quella a tarda sera: L’Atalanta, un pò imballata, viene contrata bene dal Genoa che conquista un punto prezioso in chiave-salvezza. Il sorpasso al quarto posto sulla Roma, naufragata col Sassuolo, non avviene e l’Atalanta affianca solo i giallorossi. Grande equilibrio anche tra Milan e Verona e la sfida finisce in pari. Atalanta e Milan non riescono a capitalizzare il vantaggio numerico per le espulsioni di Behrami e Amrabat. Alle 18 va in scena Lecce-Torino, con i granata che subiscono un poker di gol e rilanciano le ambizioni di salvezza dei salentini. Il destino di Mazzarri, dopo le ultime, pesantissime débacle, è appesa a un filo. Continua in grande stile la volata per la classifica marcatori con Immobile (25 gol in 21 gare) a caccia del record di Higuain, ma dietro avanza spavaldo Ronaldo a 19 (50 totali alla Juve), che segna per la nona volta di fila eguagliando il primato bianconero di Trezeguet. I bianconeri trovano un ostacolo serio nella Viola: sfiorano il gol prima Benassi poi Higuain. Se il fallo di Pezzella su Pjanic non suscita proteste, il secondo rigore concesso per presunto fallo di Ceccherini su Betancourt lascia mille dubbi. Doppia trasformazione di Cr7, poi chiude i conti De Ligt. La Lazio va a nozze contro una Spal senza Petagna e Valoti (autori di 10 dei 15 gol della squadra). Immobile segna subito, poi si alterna a Caicedo per un 4-0 maramaldo dopo meno di un tempo. La Lazio gioca a memoria, esponendo una micidiale macchina da gol. Alla festa partecipa il giovane Adekanye per il 5-1 finale. E’ il 16/o risultato utile di fila, a un passo dal record di Eriksson. L’Atalanta pensa di fare un solo boccone del Genoa, ma la voglia di salvezza, i rinforzi del mercato, oltre a una giornata non ispirata dei bergamaschi confezionano grande equilibrio. Toloi sembra indirizzare la partita, ma i liguri reagiscono e ribaltano il risultato con un rigore di Criscito e un colpo di testa di Sanabria. La solita prodezza di Ilicic rimette in pari il match ma i liguri meritano il pari. Il Verona conferma a San Siro il suo ottimo momento contro un Milan orfano di Ibra. I veneti passano con Faraoni ma, nella ripresa, i rossoneri pareggiano con una punizione di Calhanoglu deviata da Verre. Gli ospiti giocano bene, colgono due pali con Pessina e Zaccagli. Poi Amrabat si fa espellere per doppio giallo , il Milan prende coraggio, assedia la difesa avversaria, ma non va oltre il palo di Paquetà in un finale in cui c'è l’esordio di Daniel Maldini, a 35 anni da quello del padre Paolo. (ANSA)