Una brutta giornata per le tre di testa. L’Inter non sa più vincere e consente al Cagliari di riassaporare il sogno dell’Europa col gol decisivo dell’ex Nainggolan. All’Olimpico il derby di Roma finisce pari, un gol a testa provocati dalle papere dei due portieri. Ma fallisce anche la Juve, sconfitta a Napoli. Al San Paolo finisce 2-1 per i partenopei, che risorgono dopo le ultime difficoltà. La squadra di Gattuso va avanti di due gol con Zielinski e Insigne, Ronaldo accorcia le distanze nel recupero, quando però è troppo tardi. Il Napoli torna a vincere e, per la gioia dei 40.000 tifosi, lo fa nel giorno in cui accolgono l'ex tecnico Sarri con bordate di fischi. Così in classifica l'Inter accorcia a -3 sulla Juve, e anche il punto della Lazio che frena nel derby pareggiando 1-1 è meno amaro. Nelle altre gare pomeridiane un Parma rimaneggiato batte l'Udinese, agguanta Milan e Cagliari al sesto posto, in lotta per l’Europa League. Qualche speranza nutre anche il Verona che si porta a -2 superando con facilità un Lecce sempre più impelagato in zona retrocessione. La Samp non sfrutta la superiorità numerica per un’ora e si fa imporre il pari da un generoso Sassuolo che prende anche un palo con Boga. Per l’Inter, è il quinto pareggio (terzo di fila) in sette gare e gennaio sembra un mese stregato per Conte. Oltre al danno, la beffa. A Lautaro Martinez saltano i nervi nel recupero e si prende un rosso per proteste che potrebbe costargli il derby, in programma tra due gare. Arrivano i rinforzi chiesti a lungo da Conte, ma l’Inter continua la sua lunga frenata. Young gioca benino, Moses va in panchina, si aspetta il pezzo pregiato Eriksen (domani a Milano per le visite mediche), ma i problemi si ingrossano per il tecnico. Lautaro continua a segnare come un fulmine (l'ottavo entro la mezz'ora, su cross di Young) ma la squadra non riesce a infliggere il colpo del ko e il Cagliari (che si vendica della goleada subita in Coppa Italia) torna competitivo. Cragno, in campo dopo otto mesi, risolve parecchi problemi, ma anche Handanovic non fa il turista. Alla fine l’ex Nainggolan trova il corridoio giusto grazie anche alla deviazione di Bastoni, ancora una volta protagonista in negativo. Poi Lautaro si fa espellere per proteste scomposte e quindi ci saranno conseguenze disciplinari. C'è anche un problema di tenuta per Conte, che va via senza commentare la gara, visto che dopo Lecce, Atalanta e Fiorentina è la quarta volta che l’Inter si fa recuperare negli ultimi 20'. All’Olimpico, recrimina la Roma e la Lazio più brutta della stagione ridimensiona in parte le sue ambizioni. La squadra di Fonseca lascia fuori Florenzi e Kolarov, e le mosse tattiche sono indovinate. Risultato, sono i giallorossi a fare la partita, soffocando le ripartenze di Immobile e un evanescente Correa. Il gol di Dzeko è propiziato da una sciagurata uscita di Strakosha, ma ancor più sgiagurata è la doppia smanacciata di Pau Lopez su angolo che regala il pasticcio-gol ad Acerbi. A parte il palo di Pallegrini nel primo tempo, le occasioni del secondo sono per la Roma, e alla fine è Milinkovic a sfiorare il colpo. Avanzano spavalde verso posizioni insperate Parma e Verona. Pur senza i titolari Inglese, Gervinho e Karamoh, il Parma sfrutta le occasioni create e resiste al ritorno d’orgoglio dell’Udinese. Protagonista come sempre Kulusevski, che si è ripreso dopo la brutta gara coi suoi prossimi compagni juventini. Un suo tiro viene rimpallato e diventa un assist per Gagliolo, poi si mette in proprio e raddoppia con la complicità di Musso. I friulani prendono una traversa con Lasagna ma non riescono a rientrare in partita. Netto anche il successo del sempre più spavaldo Verona: due colpi di testa di Dawidowicz e Pessina tramortiscono un Lecce in evidente difficoltà. Gli ospiti prendono una traversa con Majer, poi nella ripresa restano in dieci per un doppio giallo a Dell’Orco e alla fine c'è gloria anche per Pazzini che trasforma il rigore per il 3-0 finale. Pareggio battagliato tra Samp e Sassuolo. Gli ospiti si ritrovano in dieci per un rosso discutibile per fallo di ultimo uomo di Peluso su Gabbiadini, poi agiscono bene in contropiede e prendono un palo con Boga su discesa di Berardi. I liguri poi assediano la porta avversaria, creano parecchio ma manca la lucidità per sfruttare le occasioni favorevoli.