Cambio di proprietà sempre più vicino per la Roma. Nonostante i giorni di festa proseguono le trattative tra il presidente giallorosso James Pallotta e il magnate americano Dan Friedkin per il passaggio della maggioranza delle azioni della società di Trigoria. I due imprenditori anche nelle ultime ore hanno portato avanti i colloqui riguardanti il club, ma - per il momento - sulla trattativa regna il silenzio e la riservatezza tipico delle fasi finali di questo tipo di affari. Silenzio (molto indicativo) anche sulle dichiarazioni di uno degli avvocati coinvolti nell’affare che nelle scorse ore aveva dichiarato al portale Romapress.net che «secondo me raggiungeremo l’accordo finale prima del nuovo anno». Notevoli passi avanti sono attesi già dalla giornata di domani quando tutti gli advisor coinvolti nella discussione riprenderanno a lavorare alacremente. Insomma, il cambio di proprietà (molto atteso dai tifosi sin dal giorno in cui la Roma aveva confermato direttamente l’esistenza di «contatti preliminari con potenziali investitori al fine di permettere loro di valutare l’opportunità di un possibile investimento in AS ROMA SPV LLO") sembra ormai alle porte. Ad accelerare il tutto sarebbe stato il lavoro svolto dai due entourage negli ultimi cinque giorni, con il Ceo della Roma Guido Fienga al centro delle operazioni. Friedkin, insieme al figlio Ryan (che dovrebbe trasferirsi a Roma per gestire il club), ha deciso di investire nel club giallorosso tra i 750 e i 780 milioni, a cui vanno scalati i 270 milioni di debiti e 150 per la ricapitalizzazione. Ma chi è Dan Friedkin? Nato in California ma texano d’adozione, Dan Friedkin, 54 anni, è noto per essere l’uomo della Toyota negli Stati Uniti. Ha ereditato il business dalla famiglia, ma è stato capace di diversificare aggiungendo alle automobili anche il settore alberghiero e quello delle produzioni cinematografiche. Viene descritto come un uomo molto attivo in operazioni a difesa dell’ambiente, finanziamento di concerti e cura delle relazioni pubbliche nel jet set statunitense. Ha un patrimonio personale stimato in 4,2 miliardi di dollari, superiore di quattro volte rispetto a quello di Jim Pallotta. Forbes lo colloca al 25esimo posto nella classifica degli uomini più ricchi del Texas, una delle regioni al mondo con più alta concentrazione di miliardari, al 187esimo in America e 504esimo al mondo