Giovedì 19 Dicembre 2024

Champions: una buona Inter beffata nel finale, solo un pari del Napoli col Genk

Antonio Conte

All'Inter non riesce l'impresa contro il Barcellona, la sfiora, ci crede per un tempo intero o poco più, ma la doppietta di Suarez nella ripresa è un brusco risveglio per i nerazzurri. La squadra di Conte esce dal Camp Nou sconfitta ma ha il merito di aver giocato a viso aperto, cercando il raddoppio in più occasioni. Gli errori sotto porta, però, contro una squadra come il Barcellona, alla fine, si pagano. E così è stato. Lautaro Martinez sblocca la partita dopo appena 120' secondi, l'Inter domina il primo tempo, poi cala nella ripresa anche fisicamente. I cambi di Valverde spostano gli equilibri, quelli di Conte sono meno efficaci. Sono due rose diverse, due club in momenti storici opposti. L'Inter però è in crescita anche se per scrivere la storia serve qualcosa in più. In Champions il cammino è ancora complicatissimo con Barcellona e Borussia a 4 punti, Inter e Slavia Praga a 1. Ed ora i nerazzurri dovranno già voltare pagina perché domenica c'è la Juve e un primo posto in classifica da proteggere. La partita si apre subito con il gol di Lautaro Martinez che, dopo 120' la sblocca, l'argentino di forza e precisione, recupera palla e resiste al confronto fisico con Lenglet, poi trova il gol con uno splendido sinistro ad incrociare. Una rete storica per l'Inter che non segnava al Camp Nou dal 1970, dal gol di Bertini. I nerazzurri giocano un primo tempo convincente, di spessore, nonostante la presenza in campo a sorpresa titolare di Messi. Uno dei pochi tentativi del primo tempo del Barcellona arriva al 13' con il colpo di testa di Griezmann sul cross di Sergi Roberto. E' l'Inter ad andare più vicina al raddoppio. Barella e Sensi giocano senza timore, al primo esame vero della carriera. Non tremano le gambe ai due giovani italiani che affrontano a testa alta giocatori come Busquets, De Jong e Messi. Brozovic si conferma in splendida forma, vero leader del centrocampo nerazzurro, l'uomo che dà equilibrio tra le due fasi. L'Inter per 45' è ordinata e copre bene gli spazi. Il Barcellona non è brillante come ci si aspetta e soffre le combinazioni veloci di Sanchez e Lautaro e le incursioni di Sensi. Al 33' altra occasione clamorosa per l'Inter: azione corale dei nerazzurri poi palla a Barella che dalle retrovie cerca la conclusione deviata in angolo. L'Inter c'è e nel primo tempo fa la partita. Al 37' ci va ancora vicino Lautaro di testa su cross di Candreva ma Ter Stegen para con una mano in tuffo con un grandissimo intervento. Un minuto più tardi ci pensa Handanovic ad allontanare con i pugni. Sfiora la traversa Sensi con un tiro a giro che fa alzare in piedi tutti. Poi ancora Sanchez non inquadra la porta di testa. E' un'Inter bella ma che spreca troppo e si sente forse la mancanza di Lukaku rimasto a Milano. Nella ripresa il Barcellona aumenta il ritmo. L'Inter gioca coraggiosa ma non riesce mai manca sempre la conclusione. Sensi cade in area dopo un contrasto dubbio ma non protesta con enfasi. Poi i blaugrana riemergono con le sostituzioni e soprattutto con Vidal che entrato al posto di Busquet, serve un cross a Suarez che segna in acrobazia, in mezza rovesciata al volo. Una perla da fuoriclasse e l'Inter subisce il contraccolpo. L'ingresso in campo di Dembelé al posto di Griezmann rende più pericolosa la squadra di Valverde. Ci prova anche Messi ma Handanovic di petto neutralizza. Conte inserisce forze fresche e richiama Sanchez e Candreva per Gagliardini e D'Ambrosio. Al 40' Messi trova il guizzo del campione vero, si libera di cinque uomini e serve in mezzo Suarez che brucia Godin e sigla la doppietta. Un verdetto amaro da cui l'Inter deve reagire in fretta. Non c'è tempo per abbattersi, domenica c'è il derby d'Italia. Amarezza anche per il Napoli fermato sullo 0-0 dal Genk e gli azzurri perdono una ghiotta occasione per rimanere a punteggio pieno nel girone di Champions. La squadra di Ancelotti è costretta a lasciare per lunghi tratti della partita l'iniziativa agli avversari che giocano sulle ali di un entusiasmo incredibile e con un agonismo impressionante. Tuttavia quando gli ospiti riescono ad avvicinarsi alla porta del Genk le occasioni arrivano, ma gli attaccanti azzurri, Milik su tutti, sembrano attraversare uno stato di forma estremamente precario e nessuno è in grado di concretizzare le opportunità che si presentano.

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