Dopo la scorpacciata di 65 gol nei primi due turni, la serie A continua a regalare perle e follie. Duvan Zapata trascina al successo l’Atalanta, all’ultimo respiro dopo la battaglia di Marassi contro un irriducibile Genoa, creando le premesse per una settimana indimenticabile che culminerà nel non impossibile esordio Champions a Zagabria. Ma il risultato più sorprendente è l’harakiri della Lazio a Ferrara: va in vantaggio, poi alla distanza si fa raggiungere e superare dalla Spal con gol decisivo di Kurtic. A risalire la classifica però è soprattutto il Bologna che realizza un’impresa, in onore dell’assente Mihajlovic, tornato a curarsi: a Brescia recupera due gol, vince 4-3 contro i lombardi in dieci e si porta al provvisorio ma meritato secondo posto affiancando la Juve. Per almeno 48 ore l’Inter rimane da sola in testa a punteggio, dopo la frenata bianconera a Firenze, in attesa del posticipo Torino-Lecce di domani in una giornata complicata dai 30 gradi dappertutto, il caldo oggetto di polemiche ieri tra Conte e Sarri. Una terza gara pomeridiana si chiude con un successo esterno: il Cagliari sbanca con personalità Parma conquistando i primi punti in classifica. Quarantacinque minuti travolgenti regalano alla Roma la prima vittoria in campionato e alla Serie A una ritrovata protagonista. Dopo due pareggi iniziali e qualche mugugno, la squadra di Fonseca rifila quattro gol al malcapitato Sassuolo, ma al di là del rotondo risultato (4-2) è la prestazione per almeno un’ora - con inevitabile seguente calo di tensione e le solite sbavature difensive - ad aver incantato i 35mila dell’Olimpico, che hanno finalmente visto all’opera la squadra sognata dal portoghese che ama Sarri e Guardiola e fa dell’intensità offensiva il suo credo tattico.