Misteri, rifiuti, polemiche, sorprese, tanti gol. Cominciamo bene. Le polemiche sono il sale del calcio e quelle sugli arbitraggi erano scontate, dopo il cambio delle regole e la sicumera generale sull'uso della VAR, panacea di tutti i mali. A Firenze, Udine, Cagliari e altrove ci sono state lamentele. Il "risultato tecnologico", evocato per magnificare le certezze della VAR, è di là dall’essere accettato con serenità. L'unica verità è che chi perde, non ci sta. Amen. Si è partiti con due pareggi (Verona-Bologna e Roma-Genoa) e molte emozioni. Una delle risultanze della prima giornata, in attesa delle ultime novità del mercato, è stata la conferma di una certa leadership (promessa e confermata, in attesa dello scontro diretto della seconda giornata) di Juventus e Napoli. Sentiremo l’Inter nel Monday Night. Conte avrà davanti il Lecce, la squadra della sua città, tornata in serie A. Liquidati Maurito e Wanda, in attesa di Sanchez, il tecnico nerazzurro (in nome e per conto del club) non vuol più sentir parlare di Icardi e gli eventuali acquirenti (Juve, Napoli) lo vogliono comperare a prezzo stracciato. Difesa non irreprensibile, quella giallorossa. Bella la partenza del Grifone. Strano prologo di Torino-Sassuolo: il difensore granata N'Kolou avrebbe chiesto di non giocare. Zaza, un ex, ha sbloccato la partita. Importanti interventi di Sirigu, prima del raddoppio di Zaza. Caputo ha riaperto la partita. Ha cominciato male, il Milan, sul campo di un’Udinese ben organizzata che alla fine ha avuto la meglio con il gol di testa (il primo in carriera) di un esordiente terzino (Becau): i rossoneri si son visti poco in avanti e a centrocampo. Friulani col morale alle stelle, rossoneri nelle stalle. In casa friulana, il mistero del comportamento di De Paul, isolatosi dall’ambiente bianconero. Un colpo di scena a Verona. Mihajlovic non ha voluto lasciare soli i suoi e si è presentato in panchina a Verona. Santo subito. Sansone su rigore ha portato in vantaggio i rossoblù. Poi ha pareggiato Veloso. Gialloblù in dieci. Cellino, ex presidente del Cagliari e ora in carica nel Brescia, è stato accolto con applausi alla Sardinia Arena. Donnarumma aveva portato in vantaggio i lombardi. Gol annullato dalla VAR, come quello di Bisoli. Bella partita delle "rondinelle" che hanno vinto con un rigore molto discusso di Donnarumma. E tuttavia, molto meglio i bresciani. Pochi ci hanno fatto caso, ma nel prossimo turno, a parte la prematura partitissima fra Juve e Napoli, si giocherà il derby romano e non è da sottovalutare Atalanta-Torino. Un’altra bella dose di calcio (e di veleni) da inghiottire tutta d’un colpo. Hanno perso contro un avversario ben collaudato (doppietta di Insigne) e qualche errore dell’arbitro Massa ha fornito robusti alibi per la sconfitta. L’Atalanta è partita benissimo, a Ferrara, rimontando due gol. Partita con tanti ex atalantini nella Spal, passata subito con Di Francesco. Il raddoppio dell’ex nerazzurro Petagna, ha orientato la partita verso lidi ferraresi. Ma Gosens ha riaperto la gara e Muriel l’ha pareggiata, segnando poi il gol della vittoria. L’Atalanta non vinceva fuori casa la prima partita da molti anni (1949). La squadra di Gasperini aveva cominciato male, poi è cresciuta, vincendo in maniera autoritaria: Muriel con una doppietta si è fatto già sentire. Roma ha fatto meglio nel doppio confronto con Genova. Il centesimo gol in A di Immobile (poi autore di una doppietta) ha aperto le danze a Marassi. Il raddoppio di Correa ha dato un successo meritato alla squadra di Inzaghi, che è partita benissimo. La Roma si è fatta bloccare dai rossoblù: botta di Under e risposta di Pinamonti all’Olimpico. Poi s'è fatto sentire Dzeko. Un rigore di Criscito ha riportato sul pari il Genoa. Poi Kolarov ha ridato il vantaggio ai giallorossi e Kouamè ha pareggiato. Intanto Conte sta preparando Lukaku per presentarlo alla tifoseria nerazzurra e ha detto: "C'è un gap nei confronti di Juve e Napoli." Il tecnico nerazzurro ha messo le mani avanti, ma è assai probabile che l’Inter si unisca al corposo gruppo delle squadre punteggio pieno. A San Siro dirigerà La Penna che, spera di evitare le complicazioni che altri suoi colleghi hanno dovuto affrontare. Se la Juve e il Napoli giocano a memoria e finora hanno usato le novità di mercato col contagocce, significa che hanno delle solide basi. Che questo possa essere un campionato più divertente di quello monocorde della passata stagione, è probabile perchè ci sono facce nuove e si vede qualche mossa più coraggiosa dei tecnici. Ma noi aspetteremmo due o tre mesi, prima di esprimerci con gli aggettivi roboanti della rèclame, che ci vuol vendere il prodotto a scatola chiusa. Il fatto che il primo gol stagionale sia stato segnato dal vecchio Chiellini, simbolo di un calcio ben collaudato (qualcuno lo chiamerà vecchio), può essere considerato emblematico di un mondo che procede con i piedi di piombo sulla strada del rinnovamento. Noi adoriamo i riti ripetitivi e le divinità fisse di un mondo popolato di profittatori. Anche se a Firenze hanno buttato subito nella mischia le novità che avevano, compreso quel Ribery che ancora non conosceva i nuovi compagni. ITALPRESS