Una lunga intervista negli studi di Fox Sports. Parla della sua vita privata, della sua famiglia, ma ovviamente il calcio e l’Argentina, a pochi giorni dall’inizio della Coppa America, sono gli argomenti principali toccati da Lionel Messi. Vincere con l’Albiceleste è la sua ossessione, ma il 24 giugno saranno 32 gli anni e il fuoriclasse del Barcellona avverte ancor di più la pressione. "Prima di ritirarmi voglio vincere qualcosa con l’Argentina, insieme ai miei compagni continuerò a lottare per realizzare il mio sogno. Io mi sento uno del gruppo, l’ho detto anche all’allenatore - spiega Messi -. Non so se arriverò al Mondiale del Qatar, manca molto tempo, io sto benissimo, ma ho 32 anni e non so come starò fra 3 anni, spero che vada tutto bene, ma in passato siamo stati vicini a vincere il titolo iridato, non è andata bene, vedremo cosa vorrà Dio". Innamorato del suo lavoro ("adoro giocare a calcio, mi diverto come un bimbo nelle partite e negli allenamenti"), Messi dice che non si vede allenatore "di prime squadre e di professionisti, semmai mi piacerebbe lavorare con le giovanili, con i ragazzi, anche perchè da loro ricevo grande affetto, mi difendono sempre sia a Barcellona che qui in Argentina". "A inizio stagione ho detto che senza Cristiano il Real poteva avere problemi, alcuni si sono infastiditi per le mie parole, ma era la verità, come si può non sentire la mancanza di un giocatore che fa 50 gol a stagione. Il Real ha risentito della sua assenza come sarebbe successo a qualsiasi altra squadra. E’ chiaro che manca anche alla Liga, perchè sono i migliori giocatori che rendono più competitivo il torneo, io avrei preferito rimanesse, il volerci superare ogni anno ci faceva bene". C'è tempo per tornare brevemente anche sulla clamorosa sconfitta di Liverpool nella semifinale di Champions League. "Una serata disgraziata, piena di errori". Tra i ct avuti, anche Diego Armando Maradona. "E' stata un’esperienza speciale, purtroppo ci hanno massacrati per come sia usciti, ma Diego stava benissimo, concentrato, entusiasta, è stata un’avventura bella ma anche dura". Parlando di allenatori, è probabile che il meglio Messi lo abbia dato con Pep Guardiola. "Un maestro unico per me - conferma -, un allenatore che vede prima tutto quello che può succedere in campo". Ammette che gli mancano compagni di squadra come Xavi e Iniesta e anche Neymar con cui assicura di avere un buon rapporto con "Neymar, è un fenomeno. Continuiamo a sentirci, abbiamo un gruppo WhatsApp con lui e Suarez". A proposito dell’uruguaiano, Messi lo difende a spada tratta. "Hanno cominciato a dire cose non vere su di lui, che non ha voluto giocare la finale della Coppa del Re per operarsi e giocare la Coppa America, ma in realtà ha giocato per tanto tempo con una lesione al ginocchio, sopportando dolori e fastidi, dopo la partita con il Liverpool la situazione si è aggravata e non ha potuto evitare l’intervento. Mi dispiace, Luis è un amico". ITALPRESS