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Niente miracolo, anche il Napoli saluta l'Europa League

Faouzi Ghoulam e Lorenzo Insigne

Niente miracolo. L’Arsenal passa anche al San Paolo (0-1) e il Napoli esce dall’Europa League. È l'ultima squadra italiana ad alzare bandiera bianca nelle competizioni europee ma per passare il turno ci sarebbe voluta una vera e propria impresa che gli azzurri non riescono a realizzare.

L’Arsenal, forte del vantaggio di due gol acquisito la settimana scorsa nella gara d’andata, non soffre il ritorno di fiamma degli avversari e accede alle semifinali senza troppi patemi. La partita vera dura 35 minuti. E’ in quel momento che Lacazette trasforma in gol una punizione calciata da 25 metri.

È bravo il giocatore francese a mandare il pallone ad insaccarsi con una parabola arcuata, ma è ingenuo Meret, l’eroe dell’Emirates Stadium, l’uomo che la settimana scorsa aveva evitato il tracollo alla propria squadra, che sulla rincorsa dell’attaccante dell’Arsenal fa un passo nella direzione sbagliata e quando si accorge che il tiro è diretto dalla parte opposta è ormai troppo in ritardo per riparare. A questo punto al Napoli non basta neanche più un’impresa, ci vuole un miracolo perché per capovolgere la situazione la squadra di Ancelotti dovrebbe segnare quattro gol.

L’impressione è che gli azzurri siano troppo condizionati dalla necessità di non dover subire gol. La squadra è contratta e timorosa e soprattutto non riesce a svincolarsi davanti al solito pressing altissimo degli avversari.

La stessa formazione mandata in campo da Ancelotti, con Maksimovic schierato sulla fascia destra della difesa e preferito a un difensore più votato alla propulsione, come Malcuit o Hysaj, la dice lunga sui timori che avevano caratterizzato la vigilia. Nonostante ciò gli azzurri nella prima fase della partita arrivano più vicini al gol di quanto non riesca a fare l'Arsenal. Milik fallisce la migliore occasione, colpendo male il pallone di testa da favorevolissima posizione.

Nella ripresa Ancelotti tenta il tutto per tutto e inserisce Mertens al posto di Maksimovic, piazzando Callejon sulla linea di difesa. L’Arsenal tira i remi in barca e non forza più le giocate. Dopo un paio di minuti i Gunners costruiscono l’azione del raddoppio ma Meret fa il miracolo deviando in angolo una conclusione ravvicinata di Aubameyang. Ancelotti fa qualche altra sostituzione ma più per risparmiare i suoi uomini più stanchi che per tentare di aggiustare la situazione sul piano tattico. Insigne viene bersagliato dai fischi quando al suo posto entra Younes. Il pubblico sperava nell’impresa ed è deluso.

Dagli spalti, mentre la partita si consuma stancamente, partono cori contro il presidente De Laurentiis, ma solo dalle due curve. Dagli altri settori dello stadio li levano invece fischi di contestazione ai contestatori. Per il Napoli la stagione finisce qui. Ancelotti ha ora tutto il tempo di lavorare con la società per ricostruire una squadra che ha decisamente bisogno di nuova linfa.

(ANSA)

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