Ci pensa ancora il «pistolero» Piatek a risolvere i problemi del Milan e a regalare ai rossoneri la quinta vittoria consecutiva. Milan che lancia dal Bentegodi la volata lunga in chiave Champions consolidando la sua terza posizione e, di contro, anche il guanto di sfida all’Inter, prossimo avversario in un derby con vista Europa. Contro il derelitto Chievo, una sola vittoria nelle 27 gare di campionato sino a qui giocate, non è stato comunque tutto facile. Perchè i veneti, al di là di una classifica ormai irreparabile, tengono il campo con dignità, lottano con convinzione e masticano amaro soprattutto per la concessione della rete del polacco che ha deciso il match. Piatek non è in fuorigioco in alcun momento dell’azione d’attacco ma prima della zampata decisiva c'è il sospetto di un suo fallo in gioco pericoloso su Depaoli. Resta tuttavia incredibile il tabellino di marcia del «pistolero» che in maglia rossonero con la rete di Verona arriva a quota sei, gli stessi messi a segno da Higuain. Un Milan ordinato che una volta in vantaggio grazie ad una spettacolare punizione di Biglia si distrae e viene punito da un colpo di testa di Hetemaj sul quale Conti ha evidenti responsabilità in marcatura. Ma è un Milan che ha la testa sgombra, che non si disunisce alla prima avversità come qualche mese fa. Gattuso conferma un mini turnover affidando a Biglia le chiavi del centrocampo, inserendo nell’undici iniziale Conti e preferendo Castillejo a Borini. Il Chievo pressa alto impedendo al Milan di impostare gioco con i difensori. Ma i veneti sono sterili in avanti, Stepinski e Meggiorini corrono tanto ma senza costrutto. Il Milan ha un lampo con Kessie, ma spara a lato, poi rallenta, non aumenta il ritmo delle giocate favorendo il Chievo. Il vantaggio arriva infatti da una palla inattiva. La parabola di Biglia vale il biglietto della serata. Ma il Chievo ha dignità e orgoglio per restare in gara e dieci minuti più tardi sfrutta un traversone di Leris sul secondo palo e una bella torsione di Hetemaj di testa per ristabilire il pareggio. Nella ripresa Gattuso, espulso e costretto a vedere il match dalla tribuna per un battibecco avuto in campo con Meggiorini - e il rosso potrebbe costargli il derby di domenica prossima - toglie un evanescente Paquetà per Calhalanogu. Guarda caso 3' più tardi i rossoneri vanno nuovamente in vantaggio. Il primo tocco di Piatek è respinto da Sorrentino, sulla seconda zampata del polacco il portiere del Chievo alza bandiera bianca. Ma l'azione deve essere visionata a lungo dalla Var. Di certo non c'è il fuorigioco di Piatek come inizialmente segnalato dall’assistente di Pairetto, i dubbi restano su un tentativo di sforbiciata di Piatek che disturba l’azione difensiva di Depaoli. Pairetto non va nemmeno a vedere l’azione fidandosi del giudizio del collega al Var. Il Chievo protesta vivacemente ed esce anche dal match perdendo quelle residue forze nervose per impensierire il Milan. Rossoneri che consolidano la terza posizione in classifica e attendono con fiducia il derby del prossimo turno.