PALERMO. È qui la festa. Arriva la Juve e il «Barbera» torna a riempirsi. Di passioni rosanero, ma anche di cuori bianconeri. Alzi la mano chi non ne ha uno in famiglia. Saranno tanti, in ogni settore dello stadio. È Palermo da sempre la seconda città della «Signora», è qui che il club bianconero giocò in esilio la Coppa Uefa e la finale di Supercoppa contro il Paris St. Germain nel 1997, è qui che Mariella Scirea volle ricordare per la prima volta il marito scomparso; è qui che almeno una volta l'anno, con le due squadre in A, sembra di vivere un derby. Buon per il cassiere rosanero: stavolta nonostante i prezzi assai poco popolari lo stadio sarà gremito, seppure non del tutto esaurito. Per l'effetto Juve, per l'effetto Dybala e per l'effetto Ballardini. Il pareggio di Roma - ma soprattutto la prestazione dei rosa - ha portato nuovi entusiasmi. Quelli giusti per affrontare la Juve. Ballardini con poche mosse ha cambiato il Palermo, gli ha un po' tolto il freno a mano, e questo a gran parte del pubblico è piaciuto. Brugman, Goldaniga titolari, Vazquez di punta le novità di una squadra che oggi proverà a battere la «Signora» attaccando. Sperando che la Juve sia stanca e sazia per la vittoria in Champions, sperando soprattutto che Dybala non dimentichi che se oggi è uno dei più giovani milionari del calcio mondiale lo deve principalmente al Palermo.