PALERMO. Tre punti per svestire gli stracci di Cenerentola. Stasera il Palermo cerca contro la Lazio la prima vittoria della stagione (non vince in casa da aprile), per dare un senso ai progressi delle ultime settimane e per confermare anche a se stesso, che giocare in modo più offensivo paga. Non solo sul piano dello spettacolo, ma anche concretamente. Con i soli pareggi non si va lontano. Napoli - la partita della svolta perchè per la prima volta in questa stagione Iachini ha schierato due attaccanti insieme dall’inizio - sembra avere dato una nuova consistenza tecnica alla squadra rosanero. Una diversa considerazione all’esterno, forse una diversa autostima. Stasera contro la Lazio scopriremo se fu vera gloria. Se questa squadra può reggere davvero un assetto tattico con due punte (Dybala e Belotti) e un centrocampista offensivo come Vazquez. Il quale, è bene precisarlo, a Napoli non ha giocato da trequartista, ma da interno con licenza di inserirsi. Come potrebbe fare Parolo oggi nella Lazio, per fare un esempio. Stasera (finora il Palermo ha giocato solo di notte) tutti gli occhi su Andrea Belotti, che al debutto ha segnato due gol al San Paolo. Con facilità, come se giocasse da sempre in A, come se quella non fosse stata la sua prima gara da titolare nella massima serie. Tutti gli occhi sul «Gallo», che dovrà essere saggio e non provare a strafare, che dovrà farsi trovare pronto per gli assist di Dybala e Vazquez, due che camminando sul velluto sono più bravi a rifinire che a segnare. È come se il Palermo fosse nato adesso, anzi nell’ultima mezzora della partita col l’Inter, di cui la gara del San Paolo è stata la naturale prosecuzione. Come se aggiungendo un attaccante Iachini avesse tolto il freno a mano alla squadra, che adesso dovrà essere brava a non schiantarsi alla prima curva. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA