PALERMO. Che sia cambiato lo capisci dal fatto che Beppe Sannino sia ancora sulla panchina del Palermo. Non perché il tecnico meriti l’esonero dopo lo 0-3 contro il Napoli, sia chiaro. Ma perchè in altri tempi Zamparini avrebbe già messo in discussione l’allenatore che all’esordio gli avrebbe «regalato» una brutta figura come quella di domenica sera. Esempi concreti? Il primo di tutti, Glerean, poi Colantuono per cui furono fatali l’eliminazione in Coppa Italia per opera del Ravenna ed una sconfitta per 3-1 ad Udine, e Pioli che addirittura si fermò ai preliminari di Europa League e al campionato nemmeno arrivò. Invece questa volta è diverso.
Niente ghigliottina per Sannino che ha potuto dirigere l’allenamento senza fulmini e saette del presidente. Zampa è tranquillo, insolitamente sereno. La voce è squillante e non mesta. Ha messo da parte il nervosismo e si lascia andare anche qualche battuta. Il patron del Palermo scaccia vittimismi e timori. Questa non è una formazione da «buttare» – come qualcuno già tuona in città – e non c’è alcun pericolo serie B. Certo, non sarà il suo Palermo migliore, ma Zamparini difende la sua squadra.
«Io non sono preoccupato, dice il presidente rosanero -. Questo non è assolutamente il peggiore Palermo della mia gestione. Si può stare tranquilli e Sannino deve rimanerlo. Certo contro il Napoli non è andata bene ma i partenopei sono davvero una formazione molto forte».
Pare un controsenso recriminare dopo uno 0-3 ma in effetti il Palermo non si è visto assegnare sullo 0-1 un calcio di rigore che magari avrebbe cambiato le cose. Lo sa pure Zamparini che è convinto che sarebbe stata tutta un’altra gara se Orsato avesse giudicato da penalty l’entrataccia di Maggio su Cetto: «Con il rigore sarebbe stata tutta un’altra partita – sottolinea Zamparini – ma in ogni caso loro erano molto più forti di noi, lo sapevamo. Il Napoli è una squadra che gioca a memoria, noi assolutamente no. Per questo dico che non abbiamo scuse anche se avevamo qualche assenza di troppo che ci ha condizionato. Ma sono fiducioso, so quello che può dare Sannino al Palermo».
«Abbiamo visto un Napoli al massimo della propria forza contro un Palermo al 40% - osserva il numero uno di viale del Fante -. Contro una squadra al 100% come quella di Mazzarri, non avevamo speranze. Dovevamo essere al 100% per avere qualche speranza, ma si è visto che siamo ancora lontani dalla migliore condizione. Le nostre gambe non ci hanno mai supportato e il centrocampo è affondato subito. Il vero Palermo non si conosce ancora – aggiunge Zamparini - mi auguro di vederlo quanto prima possibile. Chiederò spiegazioni ai miei preparatori atletici perché voglio conoscere le cause di questa lentezza della squadra. I miei giocatori non corrono. Avevo avvertito che qualcosa non andasse già contro la Cremonese. Dobbiamo per forza migliorare sotto questo aspetto, ma resto fiducioso, sono convinto che a Roma vinceremo».