PALERMO. Cosa hanno avuto in comune oggi il Palermo e Sebastian Giovinco? Entrambi hanno mostrato due facce nella partita tra i rosa e il Parma. Da un lato un discreto Palermo nel primo tempo che ha meritato di andare a riposo in vantaggio, per poi crollare nella ripresa. Dall’altro una formica atomica che nei primi quarantacinque minuti è stata solo formica e che nel secondo tempo ha messo in campo tutto il proprio genio per stendere i rosanero di Mutti. Non a caso entrambi i gol del Parma a firma di Okaka e Biabiany sono partiti dai piedi del numero 10 di Donadoni. Tutti gli incubi della vigilia di Mutti si sono materializzati. Il tecnico rosa aveva mostrato una certa preoccupazione per la condizione fisica della squadra, aggravata dai numerosi infortuni. Il netto calo della ripresa ne è la prova. Peccato, perché il Palermo era partito bene. Hernandez aveva cancellato tutte le critiche di Cesena con una bella prova condita anche dal meritato gol del vantaggio. Ma non è bastato. Ci si è messa anche la sfortuna con i due legni colpiti da Silvestre e Miccoli.
Eppure il piglio dei rosa è stato subito quello giusto. In particolare è Hernandez a far vedere di essere il più ispirato dei suoi. Dopo appena due minuti Abel scalda i guantoni di Mirante con un destro da distanza ravvicinata. Ma la Joya non deve attendere molto per mettere la sua firma sulla partita e al 6’, dopo un calcio di punizione di Donati, batte il portiere del Parma di testa, dopo sponda di Mantovani. Il gioco rimane nelle mani dei rosanero e Donadoni al 18’ è anche costretto a fare uscire Zaccardo, infortunato, e a far entrare Lucarelli. L’ex rosa abbandona il campo in mezzo a un mix di fischi e applausi. Anche Mutti ha da fare coi suoi guai. Continua a piovere sul bagnato per il centrocampo rosanero falcidiato dagli infortuni. Stavolta ad alzare bandiera bianca al 37’ è Della Rocca. Il tecnico rosanero ricorre a Barreto, anche lui non al meglio dopo l’infortunio di Firenze, per sostituire l’ex Bologna. Il Parma del primo tempo, invece, sta tutto in un paio di punizioni dal limite di Giovinco che non spaventano più di tanto Viviano. Merito ai rosa, che nella prima frazione riescono a disinnescare senza troppi affanni la formica atomica e l’altra freccia nell’arco di Donadoni, Bianiany. E anzi è il Palermo a sfiorare il raddoppio con Budan. Il suo tiro dal limite, deviato da Paletta, dà solo l’illusione del gol. Il vantaggio del Palermo a fine primo tempo è meritato.
Parte la ripresa ed è subito Palermo. È la traversa a dire di no a Silvestre che, manco a dirlo, colpisce di testa su corner calciato da Vazquez. Dal possibile colpo del ko, però, si arriva al pareggio del Parma. Giovinco si accende al 55’, semina il panico nella retroguardia rosa, tunnel a Labrin e siluro di sinistro. Viviano si oppone, ma la sua respinta finisce sulla testa di Okaka che non sbaglia. la partita viene interrotta per un paio di minuti per permettere di ricucire la rete della porta di Viviano, strappata dopo che il portiere rosa aveva tentato di evitare il gol della punta gialloblu. Dopo il pareggio, l’inerzia della gara sembra passata nelle mani del Parma. La contromossa di Mutti sta nell’ingresso di Ilicic. A fargli posto è Budan. La punta croata non prende bene la sostituzione. La sua rabbia esplode in un pugno alla panchina. Il calo degli uomini di Mutti, però, è evidente. E per Giovinco le palle che gravitano dalle sue parti sono tutte un invito a nozze. Al 70’, ancora dalle stesse parti dove è nato il pareggio, arriva il raddoppio degli ospiti. È il solito numero 10 di Donadoni a inventare. La sua palla in mezzo è un boccone troppo prelibato. Biabiany chiude al meglio una splendida azione. A Mutti non resta altro che giocarsi la sua ultima carta a disposizione, Miccoli. Il capitano, risparmiato per il derby, entra al 74’ al posto di Aguirregaray. E Miccoli riesce pure a trovare il colpo di genio all’86’, ma ancora una volta è il legno a dire di no al Palermo.
Non succede altro e il Parma, con questi tre punti, raggiunge proprio l’obiettivo che si era prefissato il Palermo prima di questa gara. L’unica buona notizia di giornata arriva da Lecce, col Napoli che batte a domicilio la squadra di Cosmi. La vittoria di Cavani e compagni permette ai rosa di mantenere sei punti di vantaggio dal terzultimo posto. La settimana prosegue male dopo le dimissioni di Panucci. I tifosi rosa vorrebbero ricevere almeno una buona notizia. Sabato alle 18 al Barbera c’è il derby col Catania.
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