PALERMO. Un anno esatto, 365 giorni dopo. Da Walter Sabatini a Sean Sogliano la storia si ripete. Sono arrivate ieri sera, come riporta l’edizione odierna del Giornale di Sicilia, le dimissioni dell’ormai ex direttore sportivo del Palermo. Già nella giornata di ieri, in un’intervista a Radio Radio, le parole del presidente del Palermo, Maurizio Zamparini non erano state di certo concilianti. «Io e Sogliano abbiamo due caratteri forti soltanto che io sono il capo, lui un collaboratore. Se vuole fare il capo ha sbagliato società». Dichiarazioni che di fatto avevano già messo la parola fine al rapporto tra i due, dopo il litigio prima della partita di Udine e il silenzio stampa dei giocatori, subito dopo la sconfitta contro la squadra di Guidolin.
Sogliano ha sempre rivendicato una certa autonomia nel suo lavoro, affermando di non essere tanto interessato ai suoi tre anni di contratto a Palermo, quanto alla sua intenzione di svolgere il proprio lavoro con le proprie idee. Questa vicenda dimostra quindi la coerenza dell’ex dirigente del Varese. Non a caso Sogliano è stato vicino alle dimissioni già al termine della sessione estiva di calciomercato, quando i suoi piani erano andati in conflitto con i programmi del presidente. Adesso resta da capire il destino del tecnico, Devis Mangia, che perde la sua guida, il suo angelo custode, come lo era un po’ allo stesso modo Walter Sabatini per Delio Rossi. E la storia si ripete.
Lite con Zamparini, si dimette Sogliano
Il direttore sportivo lascia l’incarico, così come fece Sabatini esattamente un anno fa. Decisivi i dissapori prima della partita di Udine
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