PALERMO. "A questo punto andrò anche a San Siro. Sarò in panchina anche lì". La filosofia di Devis Mangia, tecnico del Palermo, è tutta in questa frase. Bollato come allenatore "a tempo" quando è stato ingaggiato al posto di Stefano Pioli, ormai ci scherza su e va avanti partita dopo partita. La vittoria contro il Siena, che bissa quella con il Cagliari in casa e segue il convincente pareggio all'Olimpico con la Lazio, dà ulteriore fiducia all'ambiente rossonero e al suo allenatore. "Non posso davvero rimproverare nulla ai miei giocatori - ha proseguito - che come sempre hanno fatto massimo. Sono contento. Stiamo diventando sempre più squadra. E' lo spirito, l'atteggiamento, che mi piace. Non abbiamo mai mollato, nemmeno dopo l'espulsione di Balzaretti. Siamo rimasti uniti e convinti".
Così l'allievo, Mangia, ha superato il maestro, Giuseppe Sannino, tecnico del Siena. L'anno scorso entrambi hanno fatto un'ottima stagione al Varese. "Il mister mi ha fatto i complimenti - ha spiegato Mangia -. Lo ringrazio per tutto. Abbiamo davvero un buon rapporto. La vittoria non significa che sono più bravo di lui, ma solo che è andata così". Bisogna però migliorare ancora sotto il punto di vista del gioco. "Dobbiamo fare qualcosa in più a livello estetico", ha ribadito Mangia che fa i complimenti anche a chi non ha giocato: Maricio Pinilla. "L'avrei fatto entrare se non fosse stato espulso Balzaretti e lui lo sa - ha spiegato -. E' un ragazzo fantastico e mi sta dando una grossa mano anche in allenamento". Il "maestro" Sannino è molto meno raggiante. "Sono contento per Mangia, ha una buona squadra e farà bene - ha detto - Purtroppo noi oggi non siamo stati all'altezza della situazione. Non siamo stati abbastanza determinati. Anche gli innesti di Gonzalez e D'Agostino non hanno cambiato la gara". "Il Palermo era quello che mi aspettavo - ha aggiunto -. Giocando a specchio era molto probabile che la situazione si sbloccasse su calcio piazzato. Li abbiamo anche arginati bene, ma nelle ripartenza non siamo stati bravi". Anche quando il Palermo è rimasto in dieci, il Siena non è riuscito a rendersi pericoloso. "Abbiamo costruito pochissimo - ha ammesso -. C'é bisogno di grande determinazione, oltre alla capacità di gioco".