PALERMO. Il Palermo si aggiudica il 'derby delle isolè e ritrova la fiducia smarrita nel pantano di Bergamo, appena domenica scorsa. Una vittoria meritata, ma paradossalmente sofferta, quella dei rosanero, che hanno prima rischiato di stravincere (conducevano 3-0 fino al 39' st), poi hanno rischiato di vedersi raggiungere da un Cagliari stanco, svagato, distratto quanto si vuole, ma mai domo. Come contro l'Inter, la squadra di Mangia, nel finale, non ha saputo gestire il proprio vantaggio (peraltro considerevole), per un'evidente mancanza di personalità, facendo trascorrere un brutto quarto d'ora ai tifosi. Un vero peccato dopo un primo tempo giocato su buoni livelli e con un Cagliari assolutamente tramortito dall'essenzialità delle giocate dei padroni di casa. Il primo tempo, infatti, è un monologo del Palermo che pure ha la fortuna di passare in vantaggio dopo soli 16« con l'israeliano Zahavi e dunque di partire con una marcia in più. La squadra rosanero sembra un'altra rispetto all'esibizione incolore di Bergamo, culminata con la prima sconfitta. Aggressività, pressing quasi asfissiante a tutto campo - soprattutto nella trequarti avversaria - passaggi corti e grande movimento senza palla, sono le armi che il Palermo sfrutta, assieme a una micidiale concretezza e a geometrie molto efficaci, che stordiscono i sardi, annacquando le ambizioni di una capolista per caso. Già al 4' il Palermo segna il raddoppio con Migliaccio, di testa, su ottimo suggerimento di Miccoli, ma l'arbitro annulla giustamente per un fuorigioco millimetrico del centrale difensivo dei padroni di casa. Il raddoppio arriva al quarto d'ora, con Bartolo.
Dopo una conclusione di Conti di poco fuori, il Palermo riprende a macinare gioco e occasioni: Miccoli e Zahavi si trovano a meraviglia, ma il franco-israeliano pecca di egoismo quando al 20', anzichè restituire il pallone al compagno, preferisce la conclusione a lato. Un minuto dopo Zahavi, invece, fallisce l'impatto con il pallone da ottima posizione, sfiorando il 3-0. La palla-gol più ghiotta è il Cagliari a confezionarla e a porgerla su un piatto d'argento al Palermo: al 33' Pisano libera Miccoli che s'invola verso Agazzi, entra in area, ma fallisce il gol davvero per una questione di centimetri. Nel finale di tempo, il Cagliari si ricorda di essere in campo e, prima con il duo Nenè-Conti, infine con Nainggolan, scuote Tzorvas dal torpore di fine estate. I sardi aprono la ripresa come avevano chiuso il primo tempo: in avanti. Tzorvas salva su Nenè che, di testa, aveva trovato l'angolino alto e poi corre un altro rischio quando lo stesso Nenè, con un colpo di tacco, manda alto. Al 16' un siluro di Ribeiro viene sfiorato da Tzorvas e scheggia la traversa, poi torna in cattedra il Palermo, perchè il Cagliari tira un pò il fiato. Miccoli, con una delle sue 'perlè su punizione, trova il 3-0 e nel finale il Palermo trema, soffre, regala due gol a un avversario che vuole comunque cadere in piedi, però alla fine festeggia tre punti e adesso 'vedè la Lazio che non è il Cagliari di stasera, ma nemmeno il Barcellona.