Mercoledì 25 Dicembre 2024

Palermo da impazzire: Inter battuta

PALERMO. Per carità, nulla di paragonabile al 4-3 dell’Italia nel 1970 contro la Germania in una semifinale mondiale. Ma anche il Palermo stasera si è costruito il proprio 4-3 che entrerà nella storia. Sì, perché al di là del risultato la vittoria di stasera contro la blasonata Inter è stata una delle partite più emozionanti e vibranti mai viste in questi dieci anni di gestione Zamparini. Non sarà valsa, inoltre, la vittoria di una Coppa Italia, ma nel cuore di molti appassionati rosanero, questa rappresenta anche una piccola rivincita del 29 maggio. E c’è anche una fotografia che rappresenta questa serata rosanero. L’abbraccio, dopo la fine della partita, tra Mangia e Sogliano. Va bene, è chiaro che una sola partita non può già decretare una scommessa vinta. Ma partire così rappresenta un ottimo viatico dal quale partire per la coppia ex Varese. E lo è ancor di più se si pensa che dopo solo pochi giorni di lavoro, la squadra sembra avere già assimilato le indicazioni del nuovo tecnico. E almeno per stasera viene anche dimostrata la bontà del mercato di Zamparini. Silvestre una sicurezza, bene Barreto, che condisce la sua partita con un assist e Della Rocca, che può ancora migliorare, Tzorvas ha messo sicurezza ed è stato incolpevole sui tre gol e giusto puntare ancora su Miccoli. Se vogliamo trovare il pelo nell’uovo a questa serata. Non è stato dei migliori il gioco sulle fasce. Alvarez è ancora imballato e Ilicic è cresciuto nella ripresa. Questo tipo di gioco è fondamentale nel 4-4-2, ma Mangia ha appena cominciato.  
La mano di Devis Mangia si vede fin dai primi minuti. Inizio sprint dei rosa, con pressing alto delle ali Alvarez e Ilicic e terzini praticamente sulla linea di centrocampo. E l’avvio scalda subito il pubblico del Barbera. L’atteggiamento del Palermo mette in difficoltà l’Inter che fatica a costruire. Più Palermo che Inter nei primi venti minuti, anche se al 16’ si registra un episodio dubbio in area rosa che scatena la rabbia dei nerazzurri in panchina, con protagonisti Balzaretti e Jonathan. E quando l’Inter prova ad affacciarsi dalle parti dell’area di rigore avversaria, ci pensano Silvestre e Migliaccio, oggi schierato al centro della difesa, a mettere una pezza. Il Palermo, però, non è fortunato nei rimpalli e al 32’ Milito punisce i rosa deviando un tiro di Stankovic, nato da un calcio d’angolo. Punizione severa per i rosanero, che fino a quel momento erano stati attenti dietro. E dopo il gol l’Inter cambia faccia. Gasperini fa un passo indietro sulle sue scelte, levando Zarate e inserendo Sneijder. Gli uomini di Mangia vanno a riposo sotto di un gol. Una punizione un po’ severa per quanto visto in campo.
  La ripresa comincia col primo cambio in casa Palermo. Mangia inserisce in mezzo al campo Acquah, lasciando negli spogliatoi Della Rocca. Nei primi minuti succede di tutto. Dopo tre minuti, Barreto inventa l’assist vincente che lancia Miccoli verso il pari. Rete meritata per il Palermo e per il capitano, tra i più vivi dei suoi. La gioia dura pochissimo, però. L’Inter al 50’ protesta per un altro rigore negato. Che però gli viene concesso un minuto dopo e che permette di nuovo a Milito di riportare gli ospiti in vantaggio. Ma stasera il Palermo ha un cuore grande così. Miccoli e compagni non perdono la bussola e il capitano al 54’, con la collaborazione di Ilicic, confeziona la palla del 2-2 che Hernandez spinge facilmente in rete. Partita bellissima. Il match vive di continui capovolgimenti di fronte con i nerazzurri che spesso e volentieri lasciano praterie. L’occasione giusta arriva al 66’, ma Ilicic solo davanti a Julio Cesar si fa ipnotizzare. Meglio lo sloveno nel secondo tempo, ma Mangia decide di sostituirlo al 68’ per Bertolo, per mettere forze fresche a centrocampo. Al 74’, invece, termina la partita di Hernandez che lascia il posto a Pinilla. A questa partita mancava solo una perla. E non poteva essere altri che Fabrizio Miccoli a pensarci, quando all’86’si inventa la punizione vincente che punisce Julio Cesar. Ma non è finita qui, perché alla festa vuole partecipare anche Pinilla, che all’88’ fa esplodere il suo destro da fuori area che fulmina l’estremo difensore nerazzurro. 4-2 e apoteosi rosanero. Ma si sa, al Palermo piace soffrire e al 91’ Forlan riapre i giochi di questa gara che non vuole davvero finire.
Finisce col delirio dei 20 mila del Barbera e la festa dei giocatori in campo. La festa con l’abbraccio tra Sogliano e Mangia. Stasera i fantasmi dei vari Rossi e Ranieri sembrano più lontani.
 

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