Sabato 04 Maggio 2024

Di Carlo: col Palermo partita complicata

GENOVA. Archiviati due mesi di passione con la Sampdoria sotto i riflettori per il Caso Cassano ed il divorzio dal dg Gasparin, per Di Carlo ed i suoi è tempo di tuffarsi in campionato. "Con un po' di convinzione e cattiveria agonistica questa squadra può fare risultati importanti, ecco cosa chiedo quest'anno ai miei giocatori - ha detto il tecnico blucerchiato parlando in vista del primo impegno ufficiale del 2011 -. Sarà un mese duro per i tanti impegni, Coppa Italia compresa, una competizione alla quale teniamo tantissimo e nella quale vogliamo andare avanti il più possibile". "Adesso avremo un ciclo importante con Palermo, Roma, Lazio, Napoli e Juventus - prosegue Di Carlo -. L'importante sarà affrontarle una per volta. Mi spiego: servirà soprattutto equilibrio quando vinceremo e ripartire subito se dovessimo perdere". La prima sfida sarà col Palermo, gara che riporta alla mente il fantastico duello dello scorso anno per la Champions league. "Avversario difficile, bravo a non dare punti di riferimento - osserva il tecnico -. Con giocatori come Miccoli, Ilicic e Pastore che fanno la differenza, però ricordo anche qualche partita in cui sono stati marcati bene. Chiudere gli spazi e attaccarli in velocità sarà fondamentale perché sulle fasce qualcosa pagano: starà a noi con intensità e concretezza metterli in difficoltà e sono convinto che ci riusciremo. L'uomo partita? Per me la decide Pazzini, sta bene e lo vedo carico". Una Sampdoria che appare diversa da quella che ha chiuso il 2010, lasciandosi alle spalle sconfitte e problemi. "E' molto importante il sostegno che ci ha dato il Presidente, come ieri quando è venuto al campo - aggiunge Di Carlo -. Per due mesi si é forse parlato troppo di altre cose e poco del campo, una cosa che in parte ci ha disturbati. Credo che ora la strada sia in pianura, starà a noi renderla in discesa, problemi non ce ne sono più". Neanche le voci di mercato sembrano scalfire il tecnico blucerchiato. "Sul mercato cerco di rispettare i ruoli - conclude -. Parlo costantemente con la società, poi sono loro che devono operare. Mi limito a suggerire le caratteristiche di cui abbiamo bisogno e do piena fiducia alla proprietà che ha sempre operato nel modo migliore, io alleno la squadra che mi dà la società".

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