Giovedì 21 Novembre 2024

Us Open: Musetti «risorge» contro Kecmanovic, Berrettini ko

epa11570257 Lorenzo Musetti of Italy in action against Miomir Kecmanovic of Serbia (unseen) during their second round match of the US Open Tennis Championships at the USTA Billie Jean King National Tennis Center in Flushing Meadows, New York, USA, 28 August 2024. The US Open tournament runs from 26 August through 08 September. EPA/SARAH YENESEL

Il bronzo olimpico di Parigi lo ha trasformato, gli ha regalato quella serenità e, forse, quella consapevolezza in se stesso che ora gli permettono di affrontare con semplicità maratone tennistIche e vincerle. Lorenzo Musetti (nella foto) si è qualificato al terzo turno degli Us Open. È la seconda volta nella sua brevissima carriera ed arriva al termine di una battaglia con l’amico Miomir Kecmanovic, durata quattro ore sul cemento di Flushing Meadows e risolta soltanto al quinto set nel corso del quale il carrarino ha anche dovuto annullare due match point all’avversario. È la tenuta psicologia dell’italiano che ha meravigliato. D’altronde, le sue doti tecniche sono apprezzate anche dai colleghi e amata dai tifosi che, di qualsiasi nazionalità, impazziscono per quel rovescio ad una mano che è ormai una rarità nel tennis moderno. La partita è stata combattuta ed è terminata con il punteggio di 3-6, 6-4, 6-4, 2-6, 7-5. Come si sussurra nel circus, Lorenzo è finalmente «on fire». Finalmente perché le attesi nei suoi confronti sono sempre state altissime. Giovanissimo talento e promessa del tennis mondiale, era quasi rimasto schiacciato da questa pressione, come se essere tra i primi 30 al mondo mondo non fosse già un successo. La colpa è stata di quegli Australian Open Junior vinti nel 2019, all’età di 16 anni e 10 mesi, che lo trasformarono nell’italiano più giovane di sempre a essersi aggiudicato uno Slam Under-18. Poi l’ascesa di Jannik Sinner, di cui è grande amico, ha indirettamente distolto le attenzioni su di lui, ex numero 1 al mondo Unfer 18. La svolta pochi mesi fa: l’ingresso di Corrado Barazzutti nel suo team coach al fianco di Simone Tarantini e, soprattutto, la nascita del figlio a inizio gennaio. Una maturazione che emerge dalla sue parole dopo il match di oggi: «Mi sono rimboccato le maniche, ho lottato e ho sofferto - Lui a metà quinto set stava giocando molto bene e meritava di essere in quella situazione. Ma io ho trovato in qualche modo una strada per uscirne. Non riuscivo a far girare la palla e, cosa per me insolita, ho commesso molti doppi falli. Non avevo a disposizione il mio miglior tennis, parlando di parte tecnica, ma a livello mentale e fisico ho fatto un grande lavoro». Nel terzo turno l’italiano, attualmente 18/o della classifia mondiale, se la vedrà con lo statunitense Brandon Nakashima (n. 50 Atp) che nei match precedenti ha eliminato Holger Rune al primo turno e Arthur Cazaux al secondo. Non ci sarà invece Matteo Berrettini, battuto da Taylor Fritz per 6-3, 7-6, 6-1 in poco più di due ore di gioco. «Adesso sto bene, ma è stato un peccato non esser riuscito ad allenarmi e a giocare qualche torneo prima di arrivare qui - il commento del tennista romano -. Ho avuto una flebite a una vena del polpaccio: mancava nella lista! Non sapevo neanche cosa fosse, mi si è indurito e pensavo fosse il muscolo. Ovviamente non ho perso per questo motivo, ma allenarsi poco in vista di uno Slam non è mai la cosa ideale». Ma Berrettini non demorde: «Sono iscritto in tutti i tornei in Cina e a Tokyo. Ho tanta voglia di giocare. Se dovessi essere convocato per la Davis sarei contentissimo di rappresentare l’Italia, altrimenti andrò subito in Cina».

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