Si è tenuta a Roma lo scorso 4 luglio l’assemblea annuale Ania. La presidente Maria Bianca Farina ha tracciato un bilancio dell’anno appena trascorso, delineando le prospettive di sviluppo di fronte ad una vasta platea di rappresentanti istituzionali e del mondo finanziario. Ad inviare messaggi di saluto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, mentre all’evento sono intervenuti il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e il presidente Ivass Luigi Federico Signorini.
Ecco le sue parole
La relazione della presidente
Quando ci siamo visti un anno fa, il Paese e l’Europa intera erano alle prese con uno scenario che a tutti noi sarebbe parso, poco tempo prima, impensabile. Avrebbe potuto essere una tempesta perfetta, non la prima di questi anni. Non è andata così. La guerra è ancora aperta, ma adesso sappiamo che l’Italia e tutta l’Europa hanno saputo reagire. Come collettività nazionale e come settore assicurativo, ci siamo dimostrati incredibilmente resilienti.
In un 2022 particolarmente complesso, le compagnie di assicurazione hanno confermato la loro solidità. Gli indici di solvibilità sono rimasti pressoché stabili a livelli di assoluta sicurezza: due volte e mezzo i minimi di legge, in linea con la media europea. Il volume degli investimenti è pari a 900 miliardi. La positiva fase ciclica del PIL ha sostenuto la domanda di assicurazione negli altri rami danni, sospinta anche dai crescenti bisogni di protezione delle famiglie. Sono risultati in aumento i premi di tutti questi rami, +8,2% nel complesso.
Ma l’incidenza dei premi danni non auto sul PIL è ancora pari all’1,1%, rispetto alla media europea del 2,3%. Portare questi dati a valori confrontabili con gli altri paesi sviluppati, significa rimuovere un punto di debolezza e fragilità delle nostre famiglie e imprese e, dunque, dell’economia italiana nel suo complesso. Quanto al 2023, il primo trimestre ha confermato l’evoluzione positiva dei premi danni non auto, in aumento dell’11,4% rispetto allo stesso periodo del 2022.
L’assicurazione vita
Le polizze vita tradizionali si sono dimostrate nel 2022 l’unica asset class in grado di proteggere integralmente e mantenere indenni i risparmiatori. Ma proprio le caratteristiche dei prodotti vita tradizionali spiegano perché, a partire dalla seconda metà del 2022, le estinzioni anticipate dei contratti siano via via aumentate. Il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) è stato nel 2022 pari a 16 miliardi, sostanzialmente dimezzato rispetto al 2021, ma ancora positivo. Nei primi quattro mesi del 2023 si è invece registrata una raccolta netta negativa per 7 miliardi, come risultato del calo dei premi e, soprattutto, di un volume delle uscite in forte aumento. È necessario creare le condizioni per cui l’assicurazione vita possa continuare a fornire risposte efficaci ai bisogni degli italiani.
Valore all'investimento
Va valorizzato in Italia l’investimento assicurativo a medio e lungo termine, il più adatto alle esigenze delle famiglie italiane e del sistema produttivo. Lasciare ancora fuori dalle agevolazioni proprio i prodotti assicurativi, mentre sono inclusi quelli di altri investitori istituzionali, significherebbe, infatti, consolidare disincentivi a danno di un’industria strategica.
R.C. Auto
I premi nel 2022 hanno segnato un ulteriore calo. In dodici anni si è ridotto drasticamente il divario dei prezzi rispetto alla media europea, da 213 euro nel periodo 2008-2012 a 40 euro nel 2022, nonché quello tra le diverse aree del territorio nazionale. Si è trattato di sviluppi estremamente positivi, di cui hanno beneficiato tutti gli assicurati. Dobbiamo però essere consapevoli che stiamo entrando in una nuova fase. Già nell’anno appena concluso, le imprese che operano nel ramo per 100 euro di premi incassati ne hanno pagati 108 per il risarcimento dei danni e per il sostenimento delle spese. Gli aumenti della frequenza e del costo medio dei sinistri hanno determinato nel primo trimestre di quest’anno un rialzo del premio medio pagato dagli assicurati, rialzo peraltro di entità molto contenuta rispetto all’andamento dell’inflazione. L’inversione del trend di lungo periodo evidenzia però, chiaramente, la necessità di riforme organiche.
Le grandi sfide che ci attendono
Malgrado i successi generali e quelli del nostro settore in particolare, le sfide, purtroppo, non sono affatto alle nostre spalle. Quali sono le cose riguardo al futuro che conosciamo già, le certezze nell’incertezza? Il cambiamento climatico non è più semplicemente un rischio, ma una realtà. Pensate alle tragiche inondazioni che hanno colpito l’Emilia-Romagna qualche settimana fa: può qualcuno ancora rifugiarsi dietro l’idea che sia solo sfortuna? Vorrei rivolgere un saluto speciale all’Emilia-Romagna ed esprimere a tutta la popolazione colpita il nostro cordoglio per le vittime e la nostra vicinanza, ma anche l’ammirazione di tutti noi per il coraggio e la capacità di essere solidali. ANIA e le compagnie assicurative vi sono state e continueranno a essere al vostro fianco per sostenere la ripartenza.
Il welfare da ripensare
C’è poi almeno una seconda certezza, nell’Italia di oggi: il numero di persone oltre gli 80 anni crescerà dagli attuali 4 milioni a circa 5,5 milioni tra vent’anni (+37%) e a circa 7 milioni dopo un ulteriore quarto di secolo (+75%). Come proteggere meglio la popolazione italiana dagli effetti del cambiamento climatico? Come garantire un’assistenza sanitaria e sociale dignitosa in una società che invecchia? Come far sì che l’aumento dell’aspettativa di vita – in sé un grande progresso – non diventi un onere per i familiari, spesso le donne, chiamati a compiti di sostegno agli anziani? Per questo vorrei dire alle Autorità, al Governo, che noi ci siamo. Già oggi, la spesa totale privata per integrare prestazioni pubbliche come le pensioni, la sanità e l’assistenza, supera i 100 miliardi. Integrare le risorse dello Stato con quelle private – sotto la guida pubblica, naturalmente – potrebbe consentire di creare un sistema di protezione più inclusivo e capace di rispondere efficacemente alle esigenze dei cittadini.
Più protezione contro le calamità
Tutte le autorevoli raccomandazioni internazionali individuano l’assicurazione contro le catastrofi come strumento chiave per contenere le perdite. Ma se si includono anche i terremoti, la quota di danni assicurati in Italia non supera oggi il 14% del totale: è di gran lunga il dato più basso fra i principali paesi europei. Per questo la strada da intraprendere è chiara: va definito un sistema ex ante pubblico-privato che poggi sulla mutualizzazione dei rischi. Proprio in questi giorni, è in fase avanzata un disegno di legge delega che affiderebbe al Governo l’individuazione di strumenti assicurativi e riassicurativi per la copertura dei rischi derivanti da eventi naturali catastrofali. Ci impegneremo attivamente per supportare il Governo nel definire le migliori soluzioni.
Sinergie nell'ambito del Pnrr
Fare sistema in un contesto del genere significa cercare modalità innovative, ma equilibrate e di buon senso, perché il pubblico e il privato, lo Stato e le imprese, collaborino alle priorità strategiche. Il quadro perché ciò avvenga c’è: si chiama Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il PNRR. Non è il momento di dividersi, ma di aprire cantieri nuovi e promettenti come quello di un mercato dei capitali più integrato in Europa, nonché quello dell’innovazione da governare e regolare.
Le frontiere dell'intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale segna una discontinuità tecnologica trasversale e l’avvio di una nuova fase di sviluppo e crescita. L’Italia ha il potenziale per giocare un ruolo da protagonista in questa nuova fase e in tale contesto, le compagnie assicurative assumono un ruolo centrale. Come in tutte le discontinuità generate da storiche innovazioni, si aprono al tempo stesso nuove sfide: prima tra tutte quella delle regole. In questa prospettiva, ANIA è determinata a svolgere un ruolo a servizio dei suoi Associati.
Grandi sfide e la certezza nelle incertezze connotano il nostro tempo, ma non siamo mai stati così vitali, così pronti a ripartire. L’intelligenza artificiale, a cui sono e saranno sempre più ispirati i nostri progetti innovativi, potrà essere motore dello sviluppo e del rilancio del nostro Paese. Continueremo, infine, con impegno a rafforzare l’educazione finanziaria dei giovani. Sono convinta, più che mai, che la nostra industria darà un grandissimo contributo e sarà protagonista del prossimo futuro. Io ci credo.
La storia dell'associazione fondata nel 1944
L’ANIA rappresenta le imprese di assicurazione che operano in Italia. È un’associazione volontaria senza fini di lucro: il suo scopo principale - riconosciuto dallo Statuto – è sviluppare e diffondere nel nostro Paese la cultura della sicurezza e della prevenzione, perché sia le persone sia le aziende sia la società nel suo complesso possano essere protette di più e meglio. Oggi l’ANIA associa oltre 130 Compagnie che rappresentano circa l'85% del mercato assicurativo in termini di premi.
Ripercorrere la storia dell’ANIA vuol dire fare una ricognizione sull’industria assicurativa, e sul suo contributo allo sviluppo del Paese, secondo tre principali leve: la messa in sicurezza, la tutela del risparmio delle famiglie e il finanziamento di medio e lungo termine dell’economia reale. Fondata nel 1944 come Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, l’ANIA raggruppa chi da sempre gestisce e copre i rischi più diversi. Rappresenta i soci e il mercato assicurativo italiano nei confronti delle principali istituzioni politiche e amministrative, inclusi il Governo ed il Parlamento, le organizzazioni sindacali e le altre forze sociali. Studia e collabora alla risoluzione di problemi di ordine tecnico, economico, finanziario, amministrativo, fiscale, sociale, giuridico e legislativo, riguardanti l’industria assicurativa. Negli ultimi anni l’Associazione si è distinta per un’intensa attività di sensibilizzazione a favore della sostenibilità e dell’innovazione, contribuendo alla promozione dei valori e della cultura assicurativa.
Nell’atto costitutivo e nello Statuto dell’ANIA venne dichiarato, innanzitutto, l’interesse di tutelare la categoria. Nel 1953, l’ANIA fu tra i fondatori del CEA, il Comitato europeo delle Assicurazioni, un organismo istituito per studiare, fin dall’inizio del processo di unificazione europea, i problemi comuni del settore. Gli anni 70 e 80 si contraddistinsero per l’intensa attività dell’ANIA nel favorire l’adeguamento della regolamentazione del settore alla legislazione europea. Il sempre maggiore rilievo economico delle assicurazioni, peraltro, evidenziò la necessità di dare vita all’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private.
Dagli anni Novanta l’Associazione intensificò la sua attività per favorire le risposte ai nuovi bisogni nell’ambito del welfare. Da quel momento si confronterà anche con le grandi tematiche legate alla privacy, all’ambiente, alla salute, alle discipline degli appalti e sarà il ponte tra le istituzioni, le imprese e la cittadinanza. L’ANIA si distingue oggi per un’intensa attività di sensibilizzazione a favore dell’innovazione, per l’interesse al ruolo sociale ed economico del settore e alla sua funzione di investitore istituzionale.
Nel 2004, per volontà delle compagnie di assicurazione, è stata costituita la Fondazione ANIA che aveva come scopo principale quello di contribuire e ridurre il numero e la gravità degli incidenti stradali in Italia. Dal 2017 la Fondazione ANIA ha ampliato il proprio campo d’attività alla protezione delle famiglie e delle imprese, con l’obiettivo di realizzare un’azione sociale che intercetti le esigenze di sicurezza dei cittadini reinterpretandole in chiave di protezione e di assistenza. In questa logica, si inseriscono iniziative per sensibilizzare le persone e le famiglie verso una corretta gestione del reddito e del risparmio, promuovere i corretti stili di vita e aumentare la cultura assicurativa nel Paese.
Nella foto la presidente di Ania Maria Bianca Farina
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