Lunedì 23 Dicembre 2024

Mafia, barbiere di Palermo condannato e scarcerato: fu solo fiancheggiatore

Giuseppe Bondì

La quinta sezione del tribunale di Palermo ha condannato a due anni per favoreggiamento il barbiere Giuseppe Bondì, 40 anni, scarcerato però con la pronuncia della sentenza: era coinvolto nell’operazione della polizia denominata Padronanza, riguardante le cosche mafiose dei quartieri Noce, Malaspina, Cep e Cruillas. L’accusa che gli era stata mossa originariamente era di concorso esterno in associazione mafiosa e per questo l’artigiano era finito in carcere assieme ad altre persone. Nel dibattimento, celebrato col rito abbreviato, ma davanti al collegio presieduto da Donatella Puleo, la Procura aveva chiesto 6 anni e 8 mesi: l’avvocato Giovanni Castronovo ha però dimostrato che gli episodi attribuiti a Bondì non si inserivano in un contesto di appoggio sistematico all’organizzazione criminale ma sarebbero stati singoli fatti slegati fra di loro. I giudici hanno accolto la tesi subordinata della difesa (la principale puntava all’assoluzione) e hanno derubricato le ipotesi di reato, condannando l’uomo a una pena contenuta e disponendone il ritorno in libertà.

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