CATANIA. Saranno interrogati domani dal Gip Giuliana Sammartino il presidente di Wind Jet, l'ex patron del Catania Antonino Pulvirenti, e l'amministratore delegato della società aerea, Stefano Rantuccio, agli arresti domiciliari da due giorni per bancarotta fraudolenta nell'ambito dell'inchiesta sui bilanci della compagnia low cost.
Secondo le indagini della guardia di finanza nel bilancio della Wind Jet sarebbero state realizzate "artificiose sopravalutazioni operate con il contributo di società estere che, attraverso perizie di comodo, hanno gonfiato il valore delle rimanenze di magazzino per oltre 30 milioni di euro".
Nell'agosto del 2012 con gli aerei a terra, a fronte di 20milioni di euro incassati con biglietti già emessi, l'azienda chiude non potendo più coprire le spese e 500 dipendenti sono stati licenziati. Il fallimento è stato evitato con l'accesso, nel maggio del 2013, a un concordato preventivo per fare fronte a un passivo di 238 milioni di euro e a un debito con l'Erario di 43 milioni.
L'inchiesta della Procura di Catania è coordinata dal procuratore Michelangelo Patanè e dai sostituti Alessia Natale, Alessandra Tasciotti e Alessandro Sorrentino. Pulvirenti, era stato messo agli arresti domiciliari il 23 giugno del 2015, e tornato in libertà il 3 luglio dello stesso anno, per presunte gare comprate nel campionato di calcio di Serie B per evitare la retrocessione del Catania.
Per l'inchiesta 'I treni del gol' è stato chiesto il rinvio a giudizio di Pulvirenti e di altre sei imputati per frode sportiva. Figc, Lega Serie B, associazioni, tifosi e abbonati hanno annunciato la costituzione come parte civile.
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